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In cammino con la Evangelii Gaudium e Zygmunt Baumann?


Si trova a vivere, l'uomo contemporaneo, in una società che è stata detta “Liquida”. Apparentemente, l'omo religioso – compreso il cristiano – vivendo nella realtà connotata da uno Spazio ed un Tempo sacri dovrebbe esserne estraneo. Eppure i contatti tra l'analisi di Papa Francesco e quella di Baumann sono diversi. L'alienazione socio culturale dell'omo ad opera della tecnica era stata già ben evidenziata e denunciata da Marx ne “Il Manifesto” così come quella socio culturale ne “La gaia scienza” da Nietzsche, dove in particolare il celeberrimo af. 125, “L'omo folle” sulla morte di Dio immette direttamente e ben più di Baumann nella società liqida: “... Il folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E 


all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci?...” L'esito primo della tecnicizzazione è stato il passaggio dai ceti alle classi sociali – è quella denunciata da Marx, dell'omo ridotto a strumento, alienato dalla sua natura, dalla sua socialità, dalla famiglia, dagl'amici... - con la colonizzazione dello Spazio e del Tempo, ovvero, come ben mostrato da Mircea Eliade, dall'abbandono dello Spazio e del Tempo sacri in favore dello Spazio e del Tempo profani. E' la prima fase della modernità, la fase “solida”. La successiva, quella che viviamo oggi, è connotata invece da n sopravvento del Tempo sullo Spazio: è la società 


“liquida”. Già la prima incide radicalmente sulla coscienza della persona che configra la propria identità a partire dalla classe di appartenenza. La fase successiva elimina anche la classe di appartenenza: ora la persona si trova del tutto nella realtà delineata dall' af. 125 della Gaia Scienza. Adesso “l'identità è un compito ancora non realizzato, non compiuto, come n appello, come un dovere ed un incitamento ad agire” (Zygmunt Baumann). Ma, questo, “Verso l'alto mare aperto”, è proprio ciò che già indicava Nietzsche in “Aurora”, si veda ad es. l'ultimo bellissimo af., il 575, “Noi aeronati dello Spirito: “...Questa nostra consapevolezza e fiducia spicca il volo con essi facendo a gara nel volare in alto, sale a picco sul nostro capo e oltre la sua impotenza, lassù in alto, e di là guarda nella lontananza, antivede stormi di uccelli molto più possenti di quel che siamo noi, che aneleranno quel che noi anelammo, in quella direzione dove tutto è ancora mare, mare, mare! - E dove vogliamo dunque arrivare? Al di là del mare? Dove ci trascina questa potente brama, che per noi è più forte di qualsiasi altro desiderio? Perché proprio in questa direzione, laggiù dove fino ad oggi sono tramontati tutti i soli dell'umanità? Si dirà forse un giorno di noi che, volgendo la prua ad occidente, anche noi speravamo di raggiungere le Indie, - ma che nostro destino fu quello di naufragare nell'infinito? Oppure, fratelli miei? Oppure? -" Già per Nietzsche quella che oggi si dice società liquida è n pnto di partenza forte per gl'aeronati dello Spirito. Anche, mutatis mutandis, d'altro versante, per la Evangelii Gaudium la superiorità e la prevalenza del Tempo sullo Spazio è condizione precipua non solo per lo Spirito, ma anche quale criterio operativo metodologico per l'agire sociale in vista del bene comune: “... I cittadini vivono in tensione tra la congiuntura del momento e la luce del tempo, dell’orizzonte più grande, dell’utopia che ci apre al futuro come causa finale che attrae. Da qui emerge un primo principio per progredire nella costruzione di un popolo: il tempo è superiore allo spazio...”. Per Papa Francesco, il popolo è, ovviamente, “il Popolo di Dio” e, gl'altri criteri additati sono la prevalenza dell'unità sul conflitto, del reale sull'ideale e del tutto sulla parte. Se dunque, come ampiamente anticipava Nietzsche, e come ripete Baumann la tecnica porta alla irrilevanza di Dio, d'altra parte proprio la tecnica porta alla società liquida la quale però, come giustamente intravedeva Nietzsche, porta la primarietà dello Spirito e ciò necessariamente – e contro Nietzsche – come vuole la Evangelii Gadium, alla primarietà di Dio.
francesco latteri scholten

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