Si
trova a vivere, l'uomo contemporaneo, in una società che è stata
detta “Liquida”. Apparentemente, l'omo religioso – compreso il
cristiano – vivendo nella realtà connotata da uno Spazio ed un
Tempo sacri dovrebbe esserne estraneo. Eppure i contatti tra
l'analisi di Papa Francesco e quella di Baumann sono diversi.
L'alienazione socio culturale dell'omo ad opera della tecnica era
stata già ben evidenziata e denunciata da Marx ne “Il Manifesto”
così come quella socio culturale ne “La gaia scienza” da
Nietzsche, dove in particolare il celeberrimo af. 125, “L'omo
folle” sulla morte di Dio immette direttamente e ben più di
Baumann nella società liqida: “...
Il folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi:
“Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo
stati noi ad ucciderlo:
voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto
questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima
goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero
orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena
del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci moviamo noi?
Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E
all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora
un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un
infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto
piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non
dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i
becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non
fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si
decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso!
Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto
di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si
è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo
sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci?...” L'esito primo
della tecnicizzazione è stato il passaggio dai ceti alle classi
sociali – è quella denunciata da Marx, dell'omo ridotto a
strumento, alienato dalla sua natura, dalla sua socialità, dalla
famiglia, dagl'amici... - con la colonizzazione dello Spazio e del
Tempo, ovvero, come ben mostrato da Mircea Eliade, dall'abbandono
dello Spazio e del Tempo sacri in favore dello Spazio e del Tempo
profani. E' la prima fase della modernità, la fase “solida”. La
successiva, quella che viviamo oggi, è connotata invece da n
sopravvento del Tempo sullo Spazio: è la società
“liquida”. Già
la prima incide radicalmente sulla coscienza della persona che
configra la propria identità a partire dalla classe di appartenenza.
La fase successiva elimina anche la classe di appartenenza: ora la
persona si trova del tutto nella realtà delineata dall' af. 125
della Gaia Scienza. Adesso “l'identità è un compito ancora non
realizzato, non compiuto, come n appello, come un dovere ed un
incitamento ad agire” (Zygmunt Baumann). Ma, questo, “Verso
l'alto mare aperto”, è proprio ciò che già indicava Nietzsche in
“Aurora”, si veda ad es. l'ultimo bellissimo af., il 575, “Noi
aeronati dello Spirito: “...Questa nostra consapevolezza e fiducia
spicca il volo con essi facendo a gara nel volare in alto, sale a
picco sul nostro capo e oltre la sua impotenza, lassù in alto, e di
là guarda nella lontananza, antivede stormi di uccelli molto più
possenti di quel che siamo noi, che aneleranno quel che noi anelammo,
in quella direzione dove tutto è ancora mare, mare, mare! - E dove
vogliamo dunque arrivare? Al di là del mare? Dove ci trascina questa
potente brama, che per noi è più forte di qualsiasi altro
desiderio? Perché proprio in questa direzione, laggiù dove fino ad
oggi sono tramontati tutti i soli dell'umanità? Si dirà forse un
giorno di noi che, volgendo la prua ad occidente, anche noi speravamo
di raggiungere le Indie, - ma che nostro destino fu quello di
naufragare nell'infinito? Oppure, fratelli miei? Oppure? -" Già
per Nietzsche quella che oggi si dice società liquida è n pnto di
partenza forte per gl'aeronati dello Spirito. Anche, mutatis
mutandis, d'altro versante, per la Evangelii Gaudium la superiorità
e la prevalenza del Tempo sullo Spazio è condizione precipua non
solo per lo Spirito, ma anche quale criterio operativo metodologico
per l'agire sociale in vista del bene comune: “... I cittadini
vivono in tensione tra la congiuntura del momento e la luce del
tempo, dell’orizzonte più grande, dell’utopia che ci apre al
futuro come causa finale che attrae. Da qui emerge un primo principio
per progredire nella costruzione di un popolo: il tempo è superiore
allo spazio...”. Per Papa Francesco, il popolo è, ovviamente, “il
Popolo di Dio” e, gl'altri criteri additati sono la prevalenza
dell'unità sul conflitto, del reale sull'ideale e del tutto sulla
parte. Se dunque, come ampiamente anticipava Nietzsche, e come ripete
Baumann la tecnica porta alla irrilevanza di Dio, d'altra parte
proprio la tecnica porta alla società liquida la quale però, come
giustamente intravedeva Nietzsche, porta la primarietà dello Spirito
e ciò necessariamente – e contro Nietzsche – come vuole la
Evangelii Gadium, alla primarietà di Dio.
francesco
latteri scholten
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