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Sen. Bruno Mancuso, legge 2541 “Piccoli Comuni”: la legge di cui sono più fiero.


“Di leggi in Parlamento ne ho portate diverse, ma quella di cui sono più fiero è la 2541 “piccoli comuni” “, così il Senatore Bruno Mancuso. “Il momento più bello: l'approvazione e l'ovazione dei 100 Sindaci presenti nell'emiciclo”. La legge, di prossima pubblicazione, approvata in via definitiva al Senato il 28 settembre u.s. con 205 “Sì”, due astenuti e nessun voto contrario, riguarda 5585 Comuni, il 70% dei Comuni italiani e 10 Mln di cittadini. Si tratta di una evoluzione della legge Ermete Realacci già varata per ben tre volte alla Camera nelle precedenti legislature di cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l'importante favorimento dello sviluppo inclusivo e sostenibile. Alla Camera la Realacci (atto n° 65) fu unificata con la Terzoni (atto n° 2284) e approvata dalle Commissioni Riunite V Bilancio e VIII Ambiente e quindi ratificata in Aula il 28 settembre 2016. La trasmissione al Senato è del giorno successivo con 


l'assegnazione alla Commissione XIII territorio e ambiente, non essendoci modifiche per l'aspetto economico; Relatori i Senatori Mancuso e Vaccari. “L'assegnazione alla Commissione – così il Sen. Bruno Mancuso - è stata importante perché ha consentito una velocizzazione ed al tempo stesso semplificato il mio lavoro diplomatico. La cosa che ha fatto piacere in questa fase è stata che nessuno era contrario: ho trovato molto impegno e responsabilità anche nelle opposizioni. Così ho potuto portare alla fine in Aula una legge matura, un provvedimento che mira alla salvaguardia dei piccoli comuni (sotto i 5.000 abitanti) e dei paesi rurali, di quella realtà diffusa che rappresenta una preziosa e fondamentale peculiarità ed anche una vera potenzialità italiana. Il testo contiene norme per la semplificazione 


amministrativa e lo snellimento delle procedure, per la salvaguardia dei servizi postali e delle attività scolastiche, per lo sviluppo della rete in banda ultralarga, per la riqualificazione dei centri storici e la promozione di alberghi diffusi, per il recupero di case cantoniere Anas e stazioni ferroviarie disabilitate, per la incentivazione della filiera corta di produzione e vendita diretta, per il contrasto al l'abbandono di terreni e fabbricati”. Per l'aspetto economico il Senatore osserva che i 100 Mln non sono per la realizzazione di opere, per queste i fondi saranno largamente quelli UE, bensì per progetti e progetti di interventi per lo sviluppo strutturale, la mancanza o la inadeguatezza dei quali ha portato sinora alla perdita della maggior parte dei fondi UE. Insomma “Un provvedimento tanto atteso – così sempre il Sen. Mancuso - il cui spirito di fondo è quello di delineare 


nuove politiche di difesa di un patrimonio che caratterizza l'identità del nostro paese, politiche che devono tradursi in tanti progetti concreti di recupero, valorizzazione, tutela, difesa dei piccoli comuni nella consapevolezza che solo attraverso queste prospettive si può sperare di invertire il lento declino di cui soffrono queste comunità, senza le quali la nostra Italia sarebbe più povera e senza identità. Con questo disegno di legge quindi, noi legislatori ci aspettiamo un colpo d'ala che deve venire anche dal basso, dai territori, dalle municipalità, che adesso avranno strumenti idonei a programmare, a mettere in campo progetti di sviluppo che possano costruire nuove prospettive di benessere e di attrattivita' per questi territori.” Insomma, finalmente anche per i piccoli Comuni “alea jacta est”.
francesco latteri scholten.

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