Giornata
impegnativa quella acquedolcese per il Magnifico Rettore
dell'Università degli Studi di Catania Francesco Basile e suo
fratello Prof. Guido ma anche per il Sindaco
Avv. Alvaro Riolo, il Vicesindaco Dott. Salvatore Oriti, la
Presidente del Consiglio Comunale Dott.sa Valeria Rubuano, gli
Assessori Cirino Rotelli, Dott.sa Nicolina Pulvirenti, Dott. Giuseppe
Reitano ed i Consiglieri Dott. Giuseppe Salerno, Salvatore Scaffidi
Fonti, Salvatore Barone, Monica Fiocco e Bettina Versaci.
A latere della cerimonia di conferimento della
cittadinanza onoraria il Magnifico Rettore ha potuto infatti, in
qualità di cittadino acquedolciano, visitare quell'unicum che è la
Grotta di San Teodoro, nota in tutti gl'ambienti scientifico
archeologici per il ritrovamento di 7 sepolture risalenti al
paleolitico superiore, le prime rinvenute in Sicilia. La
straordinaria scoperta, il primo scheletro
intero, è dovuta nel 1937
a Romiro Fabiani e G. Bonafede, sebbene le prime ricerche
risalgano al Barone Francesco Anca e datino circa metà
Ottocento. Tutti i corpi sono stati rinvenuti distesi sul dorso su
uno strato di ocra, di uno Tea (o Teo?), lo scheletro è
praticamente intero. Dagli anni '80 il riferimento scientifico per la
Grotta di San Teodoro è la Prof.sa Laura Bonfiglio, mentre
per quanto concerne l'amministrazione locale l'impegno è stato
prevalentemente del Dott. Salvatore Oriti nel suo mandato di
Sindaco. E' a lui che si deve la ripresa dell'attenzione alla Grotta,
la sua pulizia, la messa in sicurezza, gl'accessi le protezioni in
vetro rinforzato per i siti esterni. L'amministrazione successiva - a differenza che la Soprintendenza ai BBCC diretta dal Dott. Orazio Micali - è
stata connotata invece da disinteresse al punto che tutto è rimasto
com'era
senza neppure la necessaria manutenzione degli accessi. Con
la nuova amministrazione il Dott. Oriti, nella duplice veste di
Vicesindaco e di Assessore alla Cultura ha ripreso le attenzioni.
Da qui anche l'invito alla visita del Magnifico Rettore di
Catania, presenti la Prof.sa Laura Bonfiglio, la Prof.sa Gabriella
Tigano, il Prof. Agnesi ed il Prof. Roberto Micciché. Il “sogno”
- ma è legittimo – infatti è ambizioso e nasce da un'idea di
Salvador Francisco Marinaro: portare il sito Grotta di San Teodoro
all'UNESCO per farne patrimonio dell'umanità. La proposta era
stata fatta già alla precedente amministrazione che l'aveva posta in
non cale. E' stata ripresentata il 20/7/2017 alla nuova
amministrazione, protocollo 8396. Questa volta l'atteggiamento
è diverso: tutti insieme, dopo il
conferimento della pergamena e
della targa ai nuovi cittadini, ci si arrampica a visitare
l'importante sito. C'è un “Cicerone” d'eccezione, la Prof.sa
Bonfiglio e riesco – grazie alla sua cortesia e disponibilità
– a scroccarle una foto proprio sul luogo esatto del
rinvenimento dei resti di Tea. L'emozione è di tutti, dai
semplici cittadini alle personalità, alle forze dell'Ordine. “I
primi abitatori della Grotta – ci erudisce la Prof.sa – sono
stati gli ippopotami, ci sono i resti anche di un elefante,
poi gli sciacalli ed infine l'uomo”. Attenzione a
camminare sulle passerelle, sono ancora quelle provvisorie, e poi a
scendere per la persistente umidità che rende scivolosi i gradini.
Ci si ritrova
quindi in piazza in pieno centro di Acquedolci dove
alla famiglia Basile è dato l'onore dell'inaugurazione della
nuova sede dell'Antiquarium. All'interno fa bella mostra di sé e
prende la maggior parte dello spazio lo scheletro del più
anticamente usuale degli abitanti della Grotta: l'ippopotamo, e il
suo trasporto dalla vecchia sede non è stato troppo semplice. L'ora
è avanzata ed il Sindaco, Avv. Alvaro Riolo, a nome
dell'amministrazione comunale invita tutti ad un Lunch
organizzato presso la scuola elementare. Nel pomeriggio si continua
con il Convegno ma la Grotta ci ha preso troppo, tutti quanti, e così
si inizia, anche per l'ottimo pranzo condito con un buon Syrah, alle
16.15. Relatore d'onore è, ovviamente, il Magnifico Rettore Prof.
Francesco Basile: “Sinora la Grotta è stata
giustamente meta
di equipes scientifiche e di studio, di studenti e di appassionati e
lo è stata quasi esclusivamente. Ma, la Grotta deve diventare
anche un riferimento turistico. Si pone dunque la necessità del
reperimento dei fondi e qui bisogna perciò guardare prevalentemente
alla UE. Senz'altro c'è il mio impegno per un aiuto da parte
dell'Università degli studi di Catania per realizzare il massimo
possibile.” Una dichiarazione senz'altro importante. Il Prof.
Agnesi dell'Università di Palermo ha invece fatto osservare come
l'Università di Palermo sia impegnata nella rivalutazione museale e
nello scorporo dai dipartimenti. “La cosa più importante è
oggi la cosìddetta “terza missione” ovvero il trasferimento
al
Paese delle conoscenze frutto della ricerca: integrazione
Università società. Contrariamente a quanto si va sbandierando,
l'investimento in Cultura è investimento nel futuro ed è necessario
formare tavoli di confronto tra Università e personalità locali. In
particolare il “Parco dei Nebrodi” si è mostrato intelligente
ed affidabile, il Comune adesso è di nuovo interessato, c'è
l'interesse delle Università di ME e PA, abbiamo appena avuto anche
quello dell'Università di Catania. La Grotta di San Teodoro
ha le caratteristiche per essere patrimonio UNESCO.” Poi la
chiusa: “io mi sento il papà putativo di Tea.” Il Sindaco
Alvaro Riolo ha invece
osservato come la nuova amministrazione
abbia preso a cuore l'affetto dei cittadini per la Grotta di San
Teodoro proprio anche con la concessione della nuova sede
dell'Antiquarium nella piazza centrale di Acquedolci: “come
altri Comuni, anche Acquedolci ha il castello, ma solo Acquedolci
ha la Grotta ed il Carnevale. Grazie all'impegno del Dott. Oriti
che mi dà grande serenità.” La Prof.sa Laura Bonfiglio ha
invece fatto notare come al grande interesse scientifico per la
Grotta che ha visitatori da tutta Europa, non sia corrisposto,
a differenza ad es. che per il Parco dei Nebrodi, un impegno
finanziario. Ma, la Grotta è territorio dei Nebrodi... Con la
Prof.sa Bonfiglio il Convegno è poi entrato nella discussione più
tecnico scientifica tra l'altro con l'osservazione importante per
la datazione della presenza di Equus Hydrentinus il quale, a
differenza di ippopotami ed elefanti non è in grado di nuotare a
lungo, la sua presenza indica dunque la transitabilità dello
Stretto a quell'epoca e dunque del possibile passaggio anche per
l'uomo. La Prof.sa Gabriella Tigano ha invece centrato
l'intervento sugli scavi inerenti i resti umani, 5 maschi e 2
femmine e sui manufatti che indicano un utilizzo non solo
sepolcrale e cultuale della Grotta ma anche un suo uso come
laboratorio per la lavorazione della selce e della quarzarenite. Le
fasi tecniche sono due una più antica (14.000 anni fa) ed una più
recente (11.000). Il Prof.
Agnesi invece ha descritto la
storia dei ritrovamenti: “Gli scavi iniziano da Palermo
con Romiro Fabiani che nel 1937 invia un suo tecnico, Bonafede, che
scava e trova il primo scheletro completo, Tea. All'epoca a Palermo
per gli studi non c'era nessuno e così si arriva a Graziani ed a
Maviglia allievo di Graziani, gli scheletri ritrovati sono
complessivamente 7, rinvenuti in 10 anni dal 1937. La
datazione li colloca a 14.000 anni fa. Si tratta del
ritrovamento umano più antico della Sicilia e risale all'epoca in
cui la Sicilia era connessa al continente, l'ultimo abbassamento del
mare, -81 metri rispetto al livello attuale. Da ultimo
l'intervento del Prof. Roberto Micciché, ossia di colui che
ha fatto la ricostruzione del volto di Tea con le tecniche usate
dalla criminologia, quelle di "Gorky Park" per intenderci. Anzitutto ci ha chiarito i differenti
esiti per l'attribuzione del sesso di Tea. Il primo esame si
rifaceva esclusivamente al cranio ed in base ad esso il sesso di Tea
è maschile, il secondo si rifaceva
al bacino e dava invece il sesso femminile, il terzo è fatto con le più moderne tecniche forensi e dà per Tea il sesso maschile. Dunque Teo. Ci ha poi mostrato in dettaglio come ha proceduto alla ricostruzione del volto di Tea. Oggi si può usare anche la TAC e poi una ricostruzione in 3D con il software, ma è meno attendibile di quella effettuata... Insomma la Grotta di San Teodoro ha davvero tutti i requisiti per poter essere dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
al bacino e dava invece il sesso femminile, il terzo è fatto con le più moderne tecniche forensi e dà per Tea il sesso maschile. Dunque Teo. Ci ha poi mostrato in dettaglio come ha proceduto alla ricostruzione del volto di Tea. Oggi si può usare anche la TAC e poi una ricostruzione in 3D con il software, ma è meno attendibile di quella effettuata... Insomma la Grotta di San Teodoro ha davvero tutti i requisiti per poter essere dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
francesco
latteri scholten.
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