Si
è tenuto ieri a Sant'Agata di Militello il primo Forum su “La
carta del turismo sostenibile dei Nebrodi”, interessante ed
importante, per qualità e spessore dei relatori. Ho avuto il
piacere, prima dell'inizio di incontrare brevemente il Sindaco Dott.
Bruno Mancuso per una intervista informale che grazie proprio
all'informalità ha consentito di spaziare un po'. D. “E' un
impegno importante per i Nebrodi che vede rinnovare la sua dedizione
al territorio. Non so perché ma il mio pensiero va al traguardo
raggiunto nel 2017 su cui ci intrattenemmo brevemente (1) e del quale
lei fu particolarmente fiero: la legge 2541 “piccoli Comuni” che
riguarda il 70% dei Comuni italiani per la quale la sua ispirazione
fu proprio il ns territorio. Adesso di nuovo
qualcosa di importante
per i Nebrodi: La Carta europea del turismo sostenibile” R.
“Il contesto è sempre quello dello sviluppo e della tutela ed oggi
si tratta di giungere al riconoscimento certificato di una
eccellenza. La “Carta europea del turismo sostenibile” è volta
sia al miglioramento del territorio sia, con la certificazione e la
connessione alle varie reti, ad ampliare l'offerta del turismo
sostenibile. In particolare si acquisisce una maggiore visibilità a
livello europeo e Federparchi” e l'inserimento in un circuito
turistico di qualità.” D. “La sua visione manageriale la
ha portata recentemente a far
approvare l'allargamento del
porto” R.
“Sant'Agata è uno degli sbocchi costieri dei Nebrodi e questo
consente una migliore interfaccia tra la ricchezza ambientale ed il
turismo costiero. Entrambi sono accomunati da quello che è una delle
chiavi della “Carta europea del turismo sostenibile”, il concetto
di “Sostenibilità” che è un criterio fondamentale per lo
sviluppo di tutto il ns territorio”. D.
“La ringrazio e la seguo al Forum”. Il saluto al Forum è stato
fatto dal Commissario del Parco dei Nebrodi GianLuca
Ferlito
che ha subito passato il microfono al Sindaco Bruno
Mancuso
il quale ha sottolineato l'importanza del Forum per il conseguimento
della “Carta europea del turismo sostenibile” e, in questo
contesto, l'importanza della Cultura e della Tradizione ma anche
della Biodiversità e dell'ecologia
proprio nell'offerta turistica
compatibile così come della provvidità della regia di Federparchi
in ambito UE. La parola è passata quindi all'Assessore Carlotta
Previti
in rappresentanza del Sindaco della Città Metropolitana di Messina,
Cateno
De Luca,
la quale ha posto l'accento sul fatto che la Città Metropolitana
cammini a fianco degli enti locali e dell'ente parco e che la chiave
di volta sia proprio la “Sostenibilità” peraltro magistralmente
interpretata proprio dal Parco dei Nebrodi. Relatore successivo è
stato il Commissario Gianluca
Ferlito
il quale con un intervento anche tecnico ha sottolineato come nello
sviluppo sostenibile gli enti abbiano un ruolo di catalizzatori e
virtuosità. “E' necessario avere una visione più ampia che vada
oltre
l'orizzonte della semplice territorialità ed avere dunque una
visione ad ampio raggio: fare comunità anche fuori dal territorio.
Non “solo” l'area del Parco. Solo così possiamo portare valori e
avviare processi partecipativi nei quali ognuno deve fare la propria
parte.” E' seguito l'intervento dell'On Bernadette
Grasso
che ha evidenziato l'importanza del momento e la maggiore coscienza
di oggi nei confronti delle tematiche ambientali e della
biodiversità, oggi valore da tutelare. “Il Parco fa parte del
territorio e ne è patrimonio e tutti abbiamo l'obbligo della
salvaguardia e della valorizzazione del territorio. Di un territorio
che ha da essere fruibile direttamente e non previa richiesta di
permessi ed autorizzazioni. Ma, salvaguardare l'ambiente è anche
vivere
nel territorio e dunque necessità di un connubio Parco dei
Nebrodi / Mare, caratteristica dei Nebrodi. Il Parco attraversa ed è
attraversato da tante comunità ed insieme bisogna adoperarsi per lo
sviluppo e la sostenibilità”. Il Prof. Maurizio
Sarà
della Università di Palermo è poi entrato nel merito della
discussione di un aspetto specifico della ecologia nebroidea, quella
inerente i rapaci, i cui numeri si sono ahimé assai ridotti,
indicando il valore del contributo sanitario dato da molte specie che
liberano il territorio dalle carcasse di animali morti e così
contribuiscono a contenere la diffusione di malattie nonché il
contributo di attrattori di immagine svolto, il quale ha portato ad
un significativo incremento delle visite turistiche. Altro aspetto è
quello del positivo connubio
possibile tra attività di B&B e
rapaci come mostra il caso dei Grillai di Naumanni: coesistenza tra
ecologia ed economia. Chiara
Parisi
responsabile del CETS PN Aspromonte ha mostrato come la mancanza di
un collegamento con aree marine, dunque l'essere solo area interna,
come il caso del Parco dell'Aspromonte sia un carenza non
indifferente. Fondamentale per un Parco è l' “Immagine” e la
“Virtuosità” come dimostra proprio il caso del Parco
dell'Aspromonte dove il problema “Immagine” è stato il primo e
più difficile da affrontare e superare. Per tutte le problematiche è
stato fondamentale, come da “Carta europea del turismo
sostenibile” servirsi di un Metodo per avere strategie chiare e
azioni definite, un Processo sempre in evoluzione. Dunque lavorare
sia all'interno che all'esterno del Parco. Sara
Zappini
ha portato l'esempio di una concrezione virtuosa di
Parco: quella del
Parco Nazionale dello Stelvio considerato soprattutto dal punto di
vista imprenditoriale. Infine il Prof.
Filippo Grasso
dell'Università di Messina si è soffermato sul concetto di
Sostenibilità: integrare dinamiche economiche con l'ecologia del
territorio. L'essenza dell' Ecoturismo: vivere bene il turismo con
l'ecologia del territorio. Fondamentale è il rapporto con le
indicazioni precise del piano turistico nazionale. In particolare è
importante anche partire da un dato di fatto, ossia che in molti casi
l'ecoturismo è scelto da persone con problemi psico fisici e con
disabilità. Dunque è importante che ci sia una accessibilità del
territorio anche per loro. Qui anche il secondo punto: chi sceglie
questo turismo lo fa anche per stare in comunità e dunque bisogna
offrire anche la capacità di fare ed essere comunità. Nel fare
comunità raccontare il territorio e portare cultura e tradizione,
non semplicemente l'informazione da guida turistica: insomma, sapere
accogliere, come del resto la grande tradizione nostrana ha sempre
saputo fare. Sono seguiti gli interventi di moltissimi iscritti a
parlare.
francesco
latteri scholten.
(1)
cfr.: Sen. Bruno Mancuso, legge 2541 “Piccoli Comuni”: la legge
di cui sono più fiero. flspress.blogspot del 10.12.2017
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