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Pasolini, i Cristiani e l’Impero ieri e oggi. Schwab come Nerone?



L’Impero colpisce ancora e lo fa nella sua ultima veste, quella del World Economic Forum di Klaus Schwab: “il WEF impera ed ha poteri divini mentre Gesù è solo una favoletta”, così – o giù di lì - Klaus. Torna così, aperta, esplicita, la rivendicazione propria degl’imperatori romani dei tempi di ns Signore: quella di andare al di là di un potere assoluto, quella della divinità, di essere “dio”. Invero né Nerone né Diocleziano erano arrivati al punto di imporre ai propri sudditi di cibarsi di insetti (né questi l’avrebbero mai accettato...) come invece l’Oscuro signore di Davos, la sua amica Ursula von der Leyen ed i suoi accoliti satanisti Rotschild e Hillary Clinton (entrambi amici e seguaci della Abramovic e del rito di Thelema). A porre la collocazione del cristianesimo rispetto all’ Impero di ieri e di oggi è stato Pier Paolo Pasolini con la sua intuizione – per metterne in luce tutta la dirompenza – di trasporre la vita, l’azione e l’operato di San Paolo ai suoi giorni, anni ‘60, quando l’attuale forma dell’Impero prendeva la sua connotazione odierna. Si tratta ovviamente di una realtà di assoluta antitesi valoriale e dunque totale opposizione che sfocerà nella persecuzione a tutto campo e quindi nella condanna e nell’assassinio sia di ns Signore che di San Paolo. Così anche il San Paolo trasposto ai ns giorni sarà assassinato dall’Impero e, significativamente, lo sarà nello stesso albergo in cui fu assassinato dall’Impero Martin Luther King. Dunque in questa trasposizione, come nella realtà dei tempi antichi, San Paolo è in lotta contro l’Impero, una lotta senza quartiere, come del resto quella di tutti gl’altri Cristiani. I Cristiani sono, eo ipso, i nemici dell’Impero che li combatte senza esclusione di colpi. Non esiste possibilità alcuna di sintesi tra i Valori Cristiani ed i disvalori dell’Impero, che si legga Nerone o Diocleziano oppure Klaus Schwab, Rotschild, Hillary Clinton o Ursula von der Leyen. Quanto alla prassi, quella dell’Impero è quella di sempre ben messa in luce dal processo e dalla condanna di ns Signore ma ben affinata tra il XVI ed il XIX secolo come opportunamente nota Michel Foucault: “Si imprigiona chi ruba, chi violenta, anche chi uccide. Da dove viene questa strana pratica, e la singolare pretesa di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni? Forse una vecchia eredità delle segrete medievali? Una nuova tecnologia piuttosto: la messa appunto, tra il XVI ed il XIX secolo di tutto un insieme di procedure per incasellare, controllare, misurare, addestrare gl’individui, per renderli docili ed utili al tempo stesso. Sorveglianza, esercizio, manovre, annotazioni, file e posti, classificazioni, esami, registrazioni. Tutto un sistema per assoggettare i corpi, per dominare le molteplicità umane e manipolare le loro forze.” (Michel Foucault, “Sorvegliare e punire”). Si tratta insomma di “Sorvegliare e punire”. A questo fine la struttura dell’Impero è ancora quella di sempre, ovvero il panopticum, quella struttura grazie alla quale dal vertice tutto è visibile mentre dalla base, dal cittadino, non è visibile nulla o quasi. Tuttavia, come già osservava il profeta Daniele, l’Impero di oggi ha una connotazione del tutto diversa da qualsiasi forma lo abbia preceduto: “… ed ecco un’altra bestia, terribile, spaventosa e straordinariamente forte… essa era diversa da tutte le bestie precedenti. (…) un quarto regno sarà sulla Terra, differente da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la stritolerà (…) proferirà parola contro l’Altissimo ed affliggerà i suoi Santi ed avrà in animo di mutare i tempi ed il diritto (…) Ma il giudizio sarà fatto e gli sarà tolto il potere, sarà annientato e distrutto ed il regno ed il potere sarà dato ai santi dell’Altissimo”. Indubbiamente il WEF, l’Impero di oggi, è nettamente diverso nella sua realtà da qualsiasi altro regno lo abbia preceduto. Esso è fluido, metamorfico, occulto: i poteri che appaiono e che sono tali, che agiscono facendo leggi e guerre, invero sono solo marionette i cui fili sono mossi da un potere sovrastante che non si dichiara apertamente, il che lo destituisce della responsabilità: esso è non imputabile né perseguibile. Braccia armate dell’Impero sono: i media mainstream (ed un ruolo importante è svolto dalla pornografia), la Mafia/Massoneria, i “Servizi” (dove un ruolo precipuo è svolto da quelli deviati), le vecchie ideologie (indifferentemente dal colore: i Dem della Clinton assoldano i neonazisti di Azov), i regimi ed i loro eserciti. E’ così anche formato/creato il cittadino medio dell’Impero: è l’orco di Saruman, connotato com’esso, dalla più pura bestialità: mangiare e fornicare nella loro più pura assolutizzazione e decontestualizzazione: non in un progetto di vita, in una realizzazione di un fine, bensì fini a sé stessi: magiare per mangiare e fornicare per fornicare, senza fine alcuno: la pura, semplice e bruta bestialità. L’imperativo etico di questo “cittadino” (o di questa bestia?) è mangiare e fornicare sempre più; e questa è la sua “intelligenza”. Così l’Impero li vuole e li fabbrica e così essi sono. Di più: sentendosi intelligenti, scaltri e furbi credono di essere loro a fregare l’Impero. Ciechi che conducono altri ciechi a cadere insieme nella voragine, incapaci di vedere, e quand’anche lo fossero, di ammettere che si stanno fregando da soli, con le proprie mani, esattamente come l’Impero vuole, e, sempre come l’Impero vuole, colpiscono da sé chiunque si intramezzi a ciò. La tipologia del cittadino medio – ed esemplare – dell’Impero è quella già ben descritta da Pier Paolo Pasolini nel suo altro scritto in cui l’Impero di oggi è più dettagliato, ovvero l’ottimo “Petrolio” dov’egli, centratissimamente, lo chiama “il Merda”. In “Petrolio” la descrizione/connotazione de “il Merda” occupa ben 29 scene (“Petrolio”, come “San Paolo” è una sceneggiatura). Nella seconda scena ha luogo la descrizione fisico/psichica de “il Merda”: “Il Merda è un giovane sui venticinque anni, non più dunque di primo pelo; è piccolo di statura e col bacino molto largo. In compenso le spalle sono sono strette. Non è grasso ma ha, come si dice in periferia, un po' di stomaco. Il viso è pieno di lentiggini o, come si esprimono i suoi compari, lenticchie o cigolini; ed è rossiccio di carne e di pelo. I capelli sono piuttosto radi, stenti e come un po' unti, però sono lunghi e dietro arrivano alle spalle. La testa del Merda è di forma triangolare: larga sopra (una volta i suoi amici gl’avrebbero detto: “Pe facce un giro attorno, un pidocchio ce metterebbe n’anno”: ma ora non si usano più espressioni simili), e molto stretta sotto, cioè al mento: che in compenso è un po' a punta, sotto la bocca larga. In questa bocca è fisso un sorriso, che scopre i dentini gialli: questo sorriso esprime sicurezza e sazietà, e quindi un certo disprezzo per tutto. Nel tempo stesso allude a certi fatti rassicuranti e rispettabili della sua vita che, lì a passeggio, non si vede naturalmente, e che è chiaro, non ha nulla a che vedere col suo soprannome: il Merda. Anche gl’occhi sono gialli, ma più in senso metaforico che reale: sono gialli di sazietà e disprezzo: ma il sorriso che vi ristagna, acquoso e forzato, dà a quella tinta una invincibile sfumatura di invidia, acredine, dolore e mendicità. Tutte cose che il Merda non ammette: e perciò ogni tanto gli nasce nella bocca, allappandogli gl’occhi, un leggero sbadiglio, a cui segue una specie di “pciac pciac” della lingua contro il palato. E’ questo un fossile espressivo di tempi passati, che ora però ha altri valori e altri riferimenti. La sua ragazza, Cinzia, è una ragazza qualsiasi, coi blue jeans, un sedere grosso ed una camicetta comprata alla Standa. Di tutta questa Apparizione il fatto più importante e significativo è che i due camminano abbracciati. Cioè il Merda ha passato un braccio sotto il fianco di Cinzia, fino a stringerle la spalla opposta con la mano. Ora, dato che il Merda è un po' più basso di Cinzia, è costretto a tenerla ripiegata sopra di lui, e quindi a dare l’idea, a chi lo guardi, di camminare sorreggendola come se fosse ammalata o impedita. I due vengono avanti in silenzio, nascondendo nel modo più disinvolto e xxx, la scomodità di quella loro posizione: in silenzio perché tra loro – nella loro precedente, precedentemente soltanto allusa – tutto è stato detto, e per quanto riguarda gl’altri, la loro presenza basta a dire tutto” (Petrolio, il Merda (visione: paragrafo secondo). Ecco insomma il “cittadino” esemplare dell’Impero a cui si può tranquillamente anche far mangiare insetti – come vuole il WEF – perché lui tanto se ne vanta anche…

francesco latteri scholten


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