Il primo e più rilevante dato statistico è quello di un astensionismo di circa il 50% a conferma della sfiducia dell'elettorato francese. Il secondo è quello di una vittoria netta della destra con una Marine Le Pen a circa il 25% dei voti che dichiara che il primo partito è il suo visto che l' UMP - UDI è una coalizione. Una coalizione che tuttavia si colloca nettamente al primo posto con il 36.4% ponendo un buon argine al Front National rispetto alle previsioni. Una destra che complessivamente prende dunque oltre il 60% dei voti, ma all'interno della quale la posizione di Sarkozy si differenzia sostanzialmente solo su UE ed Euro: un sì deciso e senza riserve a fronte di un deciso no senza riserve. Stabilizzazione - almeno per il momento - in Europa e sui suoi mercati. Stabilizzazione relativa perché, è lo scandalo di appena qualche mese fa, i fondi della Le Pen arrivano nientemeno che da Putin. Ma la cosa evidentemente non ha scandalizzato i francesi più di tanto. Del resto non li ha scandalizzati neppure, altra vicenda ormai a galla da qualche tempo, che Sarkozy i soldi li prendeva da Gheddafi quello stesso Gheddafi che fu proprio lui a volere morto a qualunque costo innescando l'attuale disastro mediorientale e libico in particolare. Delineata dunque una leadership politica che dà una stampella all' UE ma che contribuisce ad una ulteriore destabilizzazione della già critica situazione dell'altra sponda del Mediterraneo. Grave la situazione del PS che sebbene, grazie anche alla posizione assunta da Hollande nell'attentato a Charlie Hebdo, argini il declino rispetto alle previsioni, si vede comunque contesa la posizione di secondo partito, e, di più, è già tecnicamente fuori dai ballottaggi in circa il 25% dei seggi. Il Front de Gauche, zoccolo duro della sinistra, si mantiene invece stabile a circa il 7%.
francesco latteri scholten
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