“La
malvagità quando è condannata si rivela particolarmente vile:
oppressa dalla coscienza, suppone sempre il peggio. Il timore infatti
non è altro che l'abbandono degli aiuti del ragionamento: quanto
minore è internamente l'attesa degli aiuti, tanto più si valuta
l'ignoranza della causa che procura il tormento. Ma essi, durante
quella notte, veramente impotente ed uscita dai recessi dell'Ade, ora
erano agitati da spettri mostruosi, ora erano paralizzati per
l'abbandono dell'anima, perché li colse un improvviso ed inaspettato
timore. E così chiunque si ritrovava rinchiuso in un carcere senza
catenaccio...” (Sp 17, 11-16). E' la realtà della dittatura
nazifascista di fronte all'evidenza sempre più palese dell'imminenza
della propria sconfitta e del proprio tracollo. La realtà di tutti i
totalitarismi a cui dà accesso lo Spirito umano che ha smarrito e
dimenticato qualsiasi valorialità autentica a fronte della superbia.
E' la via che dalla Civitas conduce alla città dolente dove i cives
sono ormai la perduta gente. E Caron Demonio dagl'occhi di bragia
assume i
connotati dell' “Imperor” di turno, dalle sembianze
sempre inizialmente accattivanti e seducenti, incantanti ed
ipnotizzanti come quelle del pifferaio magico: il Duce, il Fuhrer.
Solo poi il volto di Macbeth appare chiaro in tutta la sua demonia.
Come bene mostra Shakespeare Macbeth preferisce la morte alla
sconfitta. Ma, prima di ciò porta alla morte quanti più altri
possibile, compresa, come Goebbels, tutta la propria famiglia, o come
Hitler, l'intera Germania
perché indegna del proprio Fuhrer. Così,
il 24 marzo 1944 sono stati trucidati 335 tra civili e militari. E'
uno degli ultimi atti di un totalitarismo di stampo capital
tecnicista costruito sulla discriminazione, sulle liste di
proscrizione e sui campi di concentramento senza delle quali la
propria sussistenza economica non sarebbe possibile. “Qui fummo
trucidati, vittime di un sacrificio orrendo. Dal nostro sacrificio
sorga una Patria migliore e duratura Pace tra i popoli.” Così la
scritta nella grotta del massacro. Il Municipio Roma VIII in massa,
il suo Presidente Paolo Pace e la Presidente della Commissione Culura
Nicoletta Latteri hanno voluto essere presenti a fianco dei cives
autentici che allora hanno combattuto il totalitarismo per la
Libertà, la Pace e la Democrazia: i Partigiani. Una giornata
Indimenticabile per consegnare ai giovani la difesa dei valori Veri. E
la risposta è stata decisa: i ragazzi hanno partecipato compatti
alla marcia portando gli striscioni che avevano preparato a scuola
cantando “Bella ciao”. La gente applaudiva commossa. A Piazza S.
Orosia si è unita la banda della polizia municipale e c'è stato
l'incontro con la staffetta partigiana Tina Costa che ha trascinato i
ragazzi con le sue parole contro la guerra e per la Costituzione...
Una giornata indimenticabile.
francesco
latteri scholten.
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