La
Vittoria con la V maiuscola è della AfD che non solo salta lo
sbarramento del 5% ma si tuffa in parlamento a pieni voti come terzo
partito, forte di un antiislamismo suscitato dagli attentati in
Europa e Germania. Dalla AfD anche la notizia shock: Frauke Petri si
distanzia dal partito che entra al Bundestag e lo dichiara nella
conferenza stampa per la vittoria, dalla quale si ritira. Domanda
identitaria e di indirizzo politico per il nuovo terzo partito della
Germania. Anzitutto le cifre: CDU/CSU 33%, resta il primo partito ma
perde ben 8 punti percentuali; SPD 20.5%, resta il secondo partito ma
ne perde 5; AfD è terzo partito con il 12.6%; FDP 10.7%, in
crescita; Die Linke 9.2% e Die Grunen 8.9% anche loro in crescita.
Alla lunga lo sbarramento del 5% non è servito né a fermare
l'ingresso della AfD né la frammentazione del parlamento così come
della società
tedesca aprendo ad un orizzonte che comincia a
presentare anche tratti weimariani che sembravano ormai del tutto
seppelliti. Inizialmente nel dopoguerra le forze politiche storiche
erano tre CDU/CSU, SPD e FDP, fine anni settanta si sono aggiunti i
Verdi, poi Die Linke di Oscar Lafontaine, adesso entra anche la AfD.
Angela Merkel si avvia al 4° cancellierato, ma la strada è
difficile: Martin Schulz ha infatti dichiarato di passare
all'opposizione, quanto ciò possa servire a lui ed alla SPD non è
chiaro. E' chiaro invece che un'alleanza con la FDP non è
sufficiente per un Governo con prospettive di stabilità e dunque
sarà necessaria un'alleanza con i verdi o con la AfD, non
impensabile vista l'origine CDU di molti deputati AfD. In definitiva
anche per le alleanze si ripropone il conflitto interno di Angela
Merkel e della CDU/CSU che in parte ha combattuto con e contro sé
stessa. Più a destra o anche a sinistra? Ma l' “anche a sinistra”
è
quello che ha portato all'attuale – 8% ed al – 5% della SPD e
che porterebbe ad ulteriori crolli. Tuttavia un asse "Schwartz Gelb Gruen" rimane al momento il più quotato. Viceversa, l'alleanza con l'AfD
avrebbe un vasto consenso della base della CDU e soprattutto della
CSU, ma dovrebbe inevitabilmente prima dare una concreta inversione
di rotta della politica di Angela Merkel, una sorta di rinnegamento
di sé, per non inimicarsi la base e la dirigenza della AfD che però
deve già subito confrontarsi con l'abbandono di Frauke Petri. Per
l'immediato è un risultato di stabilità per la Germania e per
l'Europa ma il medio e lungo periodo lasciano intravedere molti punti
interrogativi.
francesco
latteri scholten.
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