Nella
bella cornice del Palazzo Municipale di Acquedolci “uno dei più
belli dei Nebrodi”, presso la Sala Consiliare, si è svolta
l'ottava giornata per la Prevenzione dell'Ictus cerebrale –
una delle maggiori cause di mortalità – con il patrocinio del
Lions Club di Sant'Agata di Militello. L'introduzione, dopo
l'esecuzione dell'inno europeo e di quello nazionale, è stata
condotta dal Segretario del Club, Dott. Antonino Savio, che ha
ricordato come l'iniziativa segua i principi ed i criteri generali
del Lions, “Servire la Comunità e costruire la Pace”. Il
Sindaco, Avv. Alvaro Riolo, particolarmente toccato perché è
stato un ictus a privarlo del padre, si è felicitato per il
privilegio di aver potuto ospitare l'evento che, nelle intenzioni,
vuole iniziarne una serie, partenza anche per una destinazione più
completa della Sala a fini anche socio culturali in favore della
cittadinanza. “Guardiamo a Sant'Agata con interesse e amicizia,
ma anche Acquedolci è in grado di dare il proprio contributo, come
la scorsa estate quando proprio Acquedolci ha potuto fornire acqua al
nosocomio della cittadina vicina in occasione della grave crisi
idrica. Questa volta Acquedolci è promotrice di cultura sul
territorio e disponibile ad incontri futuri... Auspico sia il I° di
una lunga serie di incontri”. A quest'auspicio ed invito si è
associata la Dott.sa Valeria Rubuano Presidente del Consiglio
Comunale. La Dott.sa Elena Masone ha ricordato come il
Lions entri ormai nel suo secondo centenario e conti 1.450.000
soci. “I soci servono anzitutto nella propria comunità
promuovendo Pace e Fratellanza. Nel
settore della Salute nel I°
centenario il Club si è dedicato soprattutto agli occhi ed alla
vista, adesso, nel II° prevenzione e diabete, tra le maggiori cause
dell'Ictus, prevedibile in ben 9 casi su 10 grazie al controllo
della pressione, degli zuccheri nel sangue, del colesterolo. La
Dott.sa Rosa Musolino invece ha ricordato il recente giro
fatto nei Nebrodi con l'obiettivo di avvicinarsi ai cittadini,
uno dei fattori più importanti per la prevenzione dell'Ictus è
infatti la formazione della popolazione ad un comportamento corretto.
“Sono ogni anno oltre 200.000 i nuovi casi di Ictus in Italia – ha
osservato la Dott.sa Carmela Casella – di cui 80% Ictus
cerebrale e 20% emorragico. L'incidenza, come noto, aumenta con
l'età, il 50% oltre il 65° anno, con una propensione maggiore per
le donne. Si tratta, sia per la mortalità che per la disabilità, di
una delle malattie ad altissimo peso sociale”. I sintomi sono
stati affrontati dal Dott. Franco Di Maria: mancanza di forza,
difficoltà articolazione della parola, formicolio, cefalea a esordio
massimo improvviso. I fattori di rischio hanno tutti la
caratteristica di alterare le pareti delle arterie: aterosclerosi,
trombosi, embolia. I meccanismi dell'Ictus sono visibili solo con
la TAC. L'Ictus è una emergenza medica ed i risultati dipendono,
come nelle patologie cardiache, dalla tempestività dell'intervento.
Sempre la Dott.sa Rosa Musolino ha ricordato i cambiamenti
importanti avvenuti nel settore specie dal 2008 ma soprattutto dal
2015 nei due settori della prevenzione e
della cura: “si muore più
per Ictus che per infarto anche se i casi di infarto sono più di
quelli per Ictus. Evidentemente c'è una maggiore attenzione per il
fattore cardiologico e l'organizzazione per l'Ictus è inferiore a
quella per l'infarto. Tuttavia – ha tenuto a sottolineare - il
fattore essenziale per l'Ictus è quello di non andare al più vicino
Ospedale, bensì di recarsi a quello dove è possibile la miglior
cura. La via terapeutica è stata aperta, per l'Ictus, proprio dalla
cardiologia con i farmaci trombolitici in grado di liberare i vasi e
riportare, come già per il cuore, l'irrorazione sanguigna. E'
fondamentale la costituzione di una rete terrotorio / ospedale in
grado di garantire a tutti l'accesso alle strutture. Nonostante i
progressi il Sud rimane fanalino di coda: Nord 95, Centro 31, Sud 15.
Messina è l'unica Stroke della Sicilia e nel solo 2016 sono stati
trattati il 100% dei pazienti attesi, nel 2017 180 pazienti di cui
ben 29 da fuori provincia. Importante è stata l'attivazione, con il
118, di un codice Ictus con ambulanza con medico a bordo ed
indirizzata all'ospedale più appropriato.” Il tema dell'Ictus
nella donna è stato trattato dal Dott. Francesco Grillo
che ha sottolineato la scarsa coscienza sociale del problema:
“la maggior parte delle donne teme soprattutto il tumore al seno,
ma sono le patologie cerebrovascolari a fare il maggior numero di
morti. La mortalità è accresciuta per le fumatrici e la cessazione
del fumo riduce del 50% l'insorgenza di un nuovo Ictus. La
menopausa invece, con la cessazione della produzione di
estrogeni (che proteggono la
donna dall'Ictus) rende vulnerabili.
Importante lo “stile di vita”, argomento trattato dal
Dott. Paolo La Spina: tra i fattori inducenti:
pressione, cardiopatie, ipercolesterolo, russare, fumo, alcool,
inattività fisica, droghe, contraccettivi. Tra i fattori inibenti
un ruolo importante è svolto invece dalla Dieta Mediterranea
(legumi, frutta, cereali, olio di oliva, poca carne, pesce). Ci si
può proteggere dall'Ictus con attività fisica (camminare
almeno 30 minuti al giorno), riducendo il peso corporeo, assumendo
The verde (ricco di polifenoli), cacao (specie il fondente). Il
rischio può essere ridotto anche dell' 11%. Infine il Dott.
Salvatore Oriti ha ribadito l'importanza del fatto che la Stroke
Unit di Messina sia l'unica della Sicilia e sia di esempio anche per
“il Continente”. “Punta dell'iceberg è l'aritmia cardiaca e
ciò rimanda anche alla necessità di non delocalizzare da S. Agata a
Patti o altrove perchè si considerano i Nebrodi un “granaio”
di altri: non è accettabile che Messina faccia da “asso
pigliatutto” per i posti letto mentre noi siamo messi nella
condizione di poter ricoverare solo un terzo dei pazienti. E'
necessaria dunque ancora, come la scorsa estate, la rivendicazione
forte di una deroga dal piano sanitario regionale e qui va
ricordata la centralità dell'Ospedale che non può essere sostituito
da nulla”.
francesco
latteri scholten.
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