Maxi
manifestazioni davanti all'ambasciata russa ed ulteriore crescita
delle tensioni tra Russia ed Ucraina dopo il rifiuto di una
mediazione di Angela Merkel da parte del Ministro degli Esteri russo
Sergej Lavrov ed il sequestro di tre navi ucraine in navigazione
verso il Mare di Azov. E' invero il controllo del Mare di Azov, dei
suoi porti e quello dell'intera area ed il commercio di questa con
l'Europa, il vero oggetto del contendere. Il Mare di Azov, sul quale
affacciano Russia ed Ucraina è raggiungibile solo attraverso uno
stretto che separa la Crimea dalla Russia che l'ha recentemente
annessa. Vladimir Putin ha voluto segnarla con la costruzione di
un'opera architettonica moderna e di grandi dimensioni, inaugurata a
maggio di quest'anno, il ponte di Kerch: un
doppio ponte stradale e
ferroviario lungo ben 19 Km con una campata massima di 227 metri ed
una altezza di 35 m. Già da ben prima della costruzione del ponte le
navi russe esercitavano attività di pattugliamento e controllo nelle
acque giuridicamente internazionali che rasentavano il mobbing.
Adesso, con il ponte c'è una vera e propria limitazione materiale
della navigazione: il problema infatti è proprio quello dell'ultimo
dato, quello dell'altezza massima del ponte, 35 metri, insufficienti
al passaggio delle grandi navi da e verso l'Europa per il vicino
porto ucraino di Mariupol che dal completamento del ponte vede le
proprie grandi gru di scarico praticamente ferme e l'accesso al porto
interdetto. L'opera dunque non segna solo l'unione tra Russia e
Crimea
ma sostiene anche indirettamente i ribelli filorussi del
Donbass e non solo l'egemonia russa nell'area ma pure il distacco
anche commerciale con l'Europa. E' quest'ultimo invero un fattore
sinora unico in quanto dai tempi di Palmiro Togliatti e Willy Brandt
i russi hanno sempre favorevolmente contraccambiato una Ostpolitik
commerciale. Oggi tuttavia, oltre al nuovo ponte, c'è il ritorno
alla risposta militare che ha già visto la recente annessione della
Crimea, il sequestro delle tre navi ieri, l'invio oggi degli S400 in
risposta alle manifestazioni davanti alle ambasciate. Sembra un
ritorno alla guerra fredda.
Francesco
latteri scholten.
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