Anzitutto
i dati drammatici italiani: denatalità 175.000 unità all'anno,
in crescita di 12.000; dati ISTAT anagrafe Milano 2017: i due nomi
più diffusi tra i nuovi nati: Ho (di origine cinoasiatica) ed
Ahmed (di origine islamica). Il primo, agghiacciante, è peggiore
del peggior dato dell'anno peggiore della seconda guerra, il 1943:
ogni due anni in Italia scompare una città delle dimensioni di
Messina. Il secondo, inerente la prima città italiana per PIL, dice
che già nel 2017 in essa gl'italiani sono una minoranza etnica.
I dati inerenti gl'altri Paesi europei sono in linea con quelli
nostrani, fatti salvi i Paesi ex comunisti dove nonostante le
persecuzioni, le radici cristiane sono solide, come del resto nella
stessa Russia, dove Vladimir Putin sostiene personalmente la fede
cristiana ortodossa ed ha inserito “Arcipelago Gulag”
quale
testo obbligatorio nei Licei. I dati sono invero il grande tabù di
tutti i Paesi europei e sono pochi gli autori che, sfidando
l'opinione pubblica di massa, hanno osato confrontarsi con essi in
modo serio, tra di loro il tedesco Joseph Ratzinger,
l'italiano Magdi Cristiano Allam, il francese Michel
Houellebecq e l'inglese Douglas Murray. Sfidare il tabù è
difficile tanto più che la massa, pur di mantenere il tabù e
soprattutto non dover puntare l'indice a modelli socio economici e
culturali ormai dominanti, punta il dito e scende in rivolta contro
il solito e facile capro espiatorio: l' Unione Europea rea di
imporre politiche immigrazionistiche insostenibili.
L'immigrazionismo, tuttavia, come osservano tutti gl'autori
citati, non è frutto di una imposizione di Bruxelles, bensì il
frutto indesiderato di una denatalità drammatica a sua volta frutto
di quel modello sociale laico e secolarista
che ormai è il
riferimento vissuto di 1.1 Mld di persone, il 16% dell'umanità.
Modello noto anche come modello liberal con le proprie radici in una
fede incondizionata e falsa in una presunta inarrestabile avanzata
del progresso umano. Modello che ha portato l'aborto ad essere
la prima causa di morte nel 2018. E' il modello che ha lasciato
via ed etichettato quale oscurantista il modello scaturente dai
valori tradizionali dell'Occidente, ovvero quelli cristiani, in
primis la famiglia. Tuttavia i dati citati mettono sul tavolo in
maniera indiscutibile il fallimento dell'onnicelebrato modello
liberal moderno: è, fatti alla mano, un modello denatale,
senescente, moribondo ed agonitico. Sono profetiche le parole,
allora assai criticate di Benedetto XVI, “l'Europa o sarà
cristiana o non sarà”. Non solo il pensiero dei liberal di
poter far fronte alla denatalità e senescenza implicita nel loro
modello si è nei fatti dimostrata fallace ed aleatoria, lo riconosce
la stessa Angela Merkel: “Il tentativo di costruire una società
multiculturale è miseramente fallito”, ma il fallimento
avvenuto nei fatti a causa della non integrazione, sarebbe accaduto
comunque perché adagiante su una contraddizione in termini: voler
imporre un modello denatale, senescente e moribondo a gente
proveniente da culture connotate da prolificità, natalità e
giovinezza. La Donna di oggi, laica e secolarizzata,
liberal, è ancora definibile come Occidentale? Certo non ha più
le connotazioni di Mater e Mulier e, meno che mai, Maria di Nazareth
come modello. Premessa una condanna senza appello
della condizione della donna nell'Islam specie fondamentalista, va tuttavia
osservato che, nonostante tutto, la donna islamica fa figli,
quella “moderna, liberal” invece fa aborti. Inoltre, en
passant, il modello islamico è più aderente di quello
cristiano ai propri principi di solidarietà anche sul piano
economico: i Paesi islamici sono stati preservati dalle grandi crisi
economiche occidentali derivanti dai “titoli spazzatura” a loro
volta derivanti dal modello liberal, perché, fedeli al dettato della
Sharia, i loro banchieri si sono rifiutati ed astenuti. Il
problema dell'Occidente e dell'Europa è, come ben intravisto da
Benedetto XVI sin dalla scelta del nome, quello di una
ricristianizzazione. Cosa condivisa anche da
molti atei quali Douglas
Murray. Il problema è una concrezione di questo nei fatti, ovvero il
ritorno al valore della natalità e della Famiglia. Magdi
Cristiano Allam lo estrinseca efficacemente: se questo non
accadrà la società attuale si estinguerà da sola e la società di
domani sarà quella islamica. Houellebecq, perlomeno
indirettamente in “Sottomissione” considera il cristianesimo
senz'altro superiore, ma dubitando
fortemente di una sua rinascita,
si converte – perlomeno nel noto bestseller – all'Islam.
In definitiva, come bene si vede, non c'entra niente l'Unione
Europea, non c'entra niente Bruxelles. I problemi stanno altrove e
non lontano: sono dentro di noi: si pensi alla recente morte di
diversi giovani andati in discoteca in massa a seguire un rapper
inneggiante al solipsismo, alla droga, alla morte. Probabilmente
il buon padre di Famiglia cristiano di una volta che lo impediva ai
figli anche con la violenza tutti i torti non li aveva... e neanche
il padre di famiglia islamico...
francesco
latteri scholten.
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