Se
tra le ultime immagini di Henry VII Comte de Paris, vi sono quelle
che, a poche settimane dalla morte ritraggono SAR a riaccendere la
fiamma al “Milite ignoto” presso l'Arc de Triomphe, “per dare
dignità ai Gilets Jaunes”, acerrimi nemici di Emmanuel Macron –
al culmine di una lontananza segnata da tempo anche con i posters
dalla dicitura sprezzante “Leur President notre Roi” - le
immagini pubbliche del suo successore Jean d'Orleans, nuovo Conte di
Parigi, segneranno una inversione di 180° a sottolineare
anche la
lontananza di pensiero che spesso ha connotato, sia pure all'interno
dell'orizzonte monarchista, il figlio Jean. L'accoglienza del
Presidente Emmanuel Macron al Castello reale di Amboise, luogo della
morte di Leonardo da Vinci il 2 maggio 1519, da parte del vecchio
Henry VII sarebbe invero stata assai improbabile. Invero la
conoscenza di Jean d'Orleans con Emmanuel Macron è di vecchia data
ed ha
reso così possibile l'annuncio sul blog “La Couronne” che
riprende la prima del settimanale “L'Express” che dedica un ampio
servizio, ben 10 pagine, al nuovo Conte, al suo percorso formativo ed
umano, alla famiglia, alle sue concezioni e progetti politici. Un
orientamento decisamente nuovo e importante sia per l'autorevolezza
del sostegno al
Presidente Emmanuel Macron, sia per le vicine
elezioni europee. Un Giglio di Francia moderno e progressista che ben
si sposa con il Genio del Grande Leonardo che, con orgoglio per
averlo accolto sino alla morte, i francesi sentono
anche come “loro”.
Una scelta di campo del nuovo “Chef de la Maison Royale” che, pur
con i debiti distinguo, è volta a mirare con l'accoglienza di Macron
anche quella concezione che – dopo gli individualismi
nazionalfascisti che hanno portato due guerre mondiali e milioni di
morti – a
Ventotene, in supercarcere, fu maturata da Alfiero
Spinelli ed Ernesto Rossi.
francesco
latteri scholten.
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