Premesso:
una Lode al Governo Lega/5Stelle per aver avuto il coraggio di
“osare” quello che non hanno osato tutti i precedenti in nome sia
di una sinistra ideologica ed ideologizzata che di un mal riposto
presunto cristianesimo: oggi a tanti – cui i precedenti non
riconoscevano né la disoccupazione né alcunché – è riconosciuto
un reddito minimo, assai inferiore comunque (-40%) rispetto alla
disoccupazione e per di più, a differenza di questa, non erogato in
contanti che per 100 Euro: 25 Euro a settimana, la paghetta di quando
si era bambini. Personalmente, non avendo potuto servire la
Repubblica con il servizio militare (congedo assoluto causa una
malattia del sangue), ho sempre ritenuto per servizio alla
Repubblica il mio lavoro di dirigenza della segreteria di un
parlamentare, svolto non per uno bensì per tre anni. Niente di
onorifico solo tanto e difficile lavoro
prontamente misconosciuto e
spesso attribuito ad altri. Ovviamente, come tutti: contratto di
collaborazione continuativa fiduciaria con firma del cedolino a fine
mese. Una specie di lavoro nero legalizzato. I “sindacati”...
mi viene il sangue agl'occhi solo a sentire la parola. Ci andai. Fui
trattato come un agente provocatore, boicottato, disinformato e
quant'altro. Inoltre ero in giacca e cravatta e dunque un nemico
di classe, ero educato e questo ne era la prova. Non è lo
svolgimento del proprio lavoro la dimostrazione dell'essere
lavoratore. Lo è l'avere la connotazione delle loro tipologie. E
poi, ebbene sì, ho osato anche prendermi un Master “Summa
cum
Laude” dai Gesuiti, ed una Laurea, sempre “Summa cum
Laude” alla Pontificia. Non si tratta, come vorrebbe certa
cultura di sinistra e democratica, di una onoreficenza. Si tratta
di una qualifica. Io per quella qualifica ho lavorato duramente per
degl'anni ed ho lavorato a doppio: studio e volontariato con
diverse parrocchie per consentirmi vitto e alloggio. Ne sono
orgoglioso e ringrazio in particolare Don Paolo e diversi
sacerdoti cui sono grato anche per l'indirizzo datomi: un abbraccio
di cuore, altro che sindacati e sinistre storielle di un certo Don
Eugenio dalle colonne di un certo
giornalone. Tutte cose, come si
vede che mi iscrivono ancor più nella tipologia del nemico di classe
che va abbattuto. E come sbraitano i sinistri: dovremmo essere
messi a disposizione ad es. dei Comuni per pulire le strade, le
aiuole... e dovremmo farlo con la falce “così impariamo cosa
significa lavorare” (perché non iniziano ad impararlo loro?). Cioé
non un lavoro secondo le ns possibilità fisiche e psico
attitudinali e meno che mai le ns qualifiche. Si tratta solo e
deliberatamente di sfregiarci. A noi. I loro cari disoccupati che
prendono il doppio di noi e sui quali lo Stato – visto che i
cittadini, come vuole soprattutto la
sinistra, dovrebbero essere
eguali – potrebbe risparmiare, parificandoli a noi, un bel mucchio
di soldi, quelli non si toccano. Siamo i nemici di classe ed andiamo
eliminati in questo modo: i campi di lavoro di Stalin. Mi piace
ricordare che le mie “pretese” sono sancite anche dalla ns
Costituzione:
Articolo
1.
L'Italia
è
una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.
Articolo
2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo,
sia come singolo, sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.
Articolo
3 Tutti
i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Tuttavia,
evidentemente, noi, nemici di classe, non abbiamo il diritto di
essere cittadini.
francesco
latteri scholten.
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