Di Agostino Alberto Di Lapi
L’indebitamento, come sostiene l’economista Altman, è un delle cause rilevanti del default dell’impresa e costituisce un aspetto fondamentale della gestione per i suoi conseguenti effetti su tutta la struttura economica e finanziaria. L’indebitamento non deve essere letto per il suo valore numerico assoluto, che di per sé è poco significativo per l’impresa, ma va analizzato a 360 gradi, perché soprattutto bisogna valutare le sue variabili che lo compongono e le cause che lo generano. Il bilancio a tal riguardo ha limiti conoscitivi in ordine al livello dell’indebitamento e alla sua rischiosità, per cui occorre, invece, individuare i nessi tra l’indebitamento stesso e la redditività aziendale, in particolare con i flussi monetari generabili (valore del capitale economico), al fine di comprendere la sua sostenibilità finanziaria e la convenienza economica per l’impresa. Il livello ottimale di indebitamento si consegue perseguendo l’equilibrio economico e l’equilibrio finanziario, in ogni momento e congiuntamente poiché la gestione ha bisogno per esigenze di crescita di nuovi investimenti che richiedono il reperimento di adeguate fonti di finanziamento, il cui rimborso si deve essere in grado di fronteggiare nei tempi utili con i risultati attesi della gestione stessa. In particolare, occorre che gli investimenti producano flussi di cassa in entrata prima che si sostengano le uscite dovute al rimborso delle fonti di finanziamento, che devono essere utilizzate in maniera adeguata per coprire gli investimenti. Qual è dunque la “migliore” forma di finanziamento per un’impresa? Non esiste la migliore forma di finanziamento in assoluto, ma va raccordata nel tempo con la dinamica interna della gestione aziendale perché l’indebitamento serve alla gestione, solo se adeguatamente progettato e poi governato in base agli investimenti da fare e alla generazione di flussi di cassa, perché sia sostenibile nel tempo e tenendo conto dei rischi probabili connessi alla gestione stessa. La giusta relazione tra indebitamento e i rischi è assai difficile da interpretare e gestire in ogni impresa ed è proprio questo uno dei compiti del controllo economico-finanziario, che ha appunto il fine di cogliere il sottile legame tra i risultati dell’impresa e i suoi rischi nella prospettiva di creazione di valore e riduzione della probabilità di default.
Agostino Alberto Di Lapi.
E' nato a S.Agata di Militello (ME) il 24/01/1994. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Economiche, nel 2015 c/o l’Università di Messina con voti 110/110 e lode e sempre presso lo stesso Ateneo la laurea magistrale in Consulenza e Professione con voti 110/110 e lode. E’ stato responsabile del CISS (Centro Internazionale Studi Sturzo) Nebrodi dal 2013 al 2017, ha organizzato una serie di incontri, anche in collaborazione con l’Università di Messina, su innovazione, start up e cultura di impresa. Già esperto di economia c/o il Comune di Acquedolci (Me), Consulente aziendale, si occupa di Analisi e controllo economico-finanziario, crisi di impresa e risk management e formazione per le imprese.
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