Né Adenauer né Kohl c'erano riusciti: Angela Merkel è stata rieletta con il 96.7% dei voti, 884 per 914 elettori. Successo plebiscitario anche per i suoi tre portavoce, in particolare Julia Kloeckner 96.5%, ma anche per Voelker Bouffier 89.1% e Armin Laschet 76.1%. Nel suo intervento davanti al plenum la Cancelliera ha attaccato apertamente la politica dell'attuale SPD definendola autolesionista e bancarottista. "Quanto ancora vuole farsi più piccola la SPD?" si è chiesta in riferimento alle vicende della Turingia dove la SPD si è non solo legata ad una coalizione rosso verde, ma ha consentito e sostenuto l'elezione di Bodo Ramelow a Presidente, rafforzando "rossi" e "verdi" ed indebolendo sistematicamente, dati alla mano, sé stessa. "La Turingia - così la Merkel - è infatti solo un primo passo in vista delle elezioni per la cancelleria del 2017, delle quali invero si tratta (...) solo una CDU forte è in grado di contrastare questo progetto ed è a questo che dobbiamo lavorare" Attaccata anche la politica estera SPD, in particolare nei confronti della Russia e della nuova Unione Economica Euroasiatica di Putin e di altri oligarchi ex Soviet degl'altri membri: la Germania continuerà con le sanzioni. Per la politica economica invece, sia tedesca che europea la ricetta è la solita (e difficile): rilanciare la crescita senza fare debiti ed in ciò la cancelliera ha un grande risultato da mettere sul tavolo sia in Germania che in Europa, il conseguimento - per la prima volta da molti anni a questa parte - del pareggio di bilancio proprio da parte del suo Governo. Ovvero è difficile ma non impossibile e proprio su questo molti in Germania ed in Europa storcono il naso, ma sono costretti a riconoscerlo. Visibilmente contenta della Vittoria, dopo un sentito "Danke..." Angela Merkel ha confermato sé stessa: "Niente festeggiamenti, mettiamoci al lavoro..."
francesco latteri scholten
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