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Campidoglio, l'insostenibile leggerezza (o pesantezza?) dell'essere. La rivincita del Sud.


Mea culpa: appartengo a quanti (ahimé!) sino all'ultimo, spesso turandosi il naso (ma anche gl'occhi e le orecchie), hanno voluto sostenere Marino anche contro ogni evidenza. Sino al caso Casamonica, ma da allora è decisamente impossibile, così come è inqualificabile la posizione di Chiesa, autorità civili e forze dell'ordine. "Nessuno ci aveva informati..." è il coro unanime. Inammissibile specie se si guarda al Sud, e guai se fosse accaduto qui, allora sì che le teste sarebbero cadute. Invece è proprio dal Sud che arrivano gl'esempi. Proprio a Reggio Calabria, punta dello stivale, le attività dei boss più importanti sono infatti monitorate anche tramite azioni di intelligence il cui fine ultimo è, ovviamente, la cattura. L'azione è coordinata dall'alto ed è inconcepibile che si affermi, proprio dall'alto, di non essere stati informati. Non c'è stata infatti per Vittorio Casamonica una morte improvvisa - ad es. per un fulmine caduto a ciel sereno o per un incidente - bensì una morte dopo una degenza in nosocomio. Sempre a Reggio Calabria i funerali si sarebbero tenuti alle sei di mattina in una chiesa scelta all'ultimo momento e tale da impossibilitare partecipazioni di massa e con l'ammissione dei soli familiari. Ciò che è massimamente grottesco è il modo in cui le autorità di ogni genere hanno voluto dimostrare il proprio "impegno" dopo l'errore: non cambiando decisamente rotta e seguendo per esempio Reggio Calabria, bensì - udite, udite - dando "disposizione perché non accada più in futuro che non siano informati..." E' un cartone animato? Di più: nella drammatica situazione che si è determinata il Sindaco Marino ha deciso di prendersi "una meritata vacanza" piuttosto che restare doverosamente al proprio posto. Dal canto suo il Prefetto ha invece commissariato uno dei Municipi di Roma (il decimo). La decisione del primo cittadino conferma la sua inadeguatezza, anche psicologica a questo punto, di occupare la propria poltrona ed insieme a quella del Prefetto la necessità urgente ed improcrastinabile di indire le elezioni politiche. Bello sarebbe che anche per quanto concerne la Chiesa, anziché ad un semplicistico e sbrigativo articolo su un numero de "L'Osservartore Romano" (neanche su "Avvenire" che almeno ha qualche lettore), si tornasse all'uso dei primi tempi della cristianità, dove vescovi e cariche ecclesiali erano eletti "coram populi" e si facesse un bel repulisti anche lì. Ma da allora la Chiesa è cambiata radicalmente dandosi una struttura via via sempre più radical feudale e monarco assolutista ed è purtroppo sempre più evidente che anche la politica di oggi si volga sempre più a questa. Avremo delle elezioni? C'è - dobbiamo capire - "l'incubo" Grillo. Ma perché, questa specie di Nightmare della politica e delle istituzioni che porta in scena teatri che neanche i peggiori Ruini con De Pedis, che cosa è?
francesco latteri scholten

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