Fa di nuovo discutere di sé il controverso Professor Edward Luttwak. Controverso sin dalle origini, ebreo di Romania, precisamente della Transilvania la terra di Dracula. Figlio di un esegeta della Torah di cultura tedesca, fuggito dalla Romania nel 1947, e giunto in Italia prima a Napoli e poi a Palermo dove trascorse l'infanzia e restò evidentemente legato alla bellissima città sicula della cui politica adesso si interessa apertamente. E' un agente della CIA? Qualcuno lo vocifera. Documentatamente è consulente strategico del Governo americano e le sue pubblicazioni vertono su strategia militare, politica estera e politica internazionale. Da noi è assurto nuovamente sulla cresta dell'onda mediatica, oltre che per la "bocciatura" di Grillo, per due prese di posizione clamorose, entrambe del 2015: la prima, con l'intervista a Gabriele Lippi, il 19 marzo su Lettera 43, dove afferma l'impossibilità di combattere l'ISIS e di lasciare che il Califfato trovi il suo equilibrio, ma soprattutto che Papa Francesco sull'Islam moderato dice cretinate; la seconda, del 25 aprile, su Libero, dove sostiene la necessità - proprio a ridosso della maggiore strage del Mediterraneo - di bombardare gli scafisti. Con il suo recente riavvicinamento alla Sicilia, il Professore americano evidentemente sul M5S ha cambiato idea perché il suo appoggio va direttamente proprio al M5S e segnatamente di Patrizio Cinque a Bagheria che appoggia con un filmato dagli USA. Lo storico della politica e del potere ai tempi dell'impero romano rivisita per l'occasione addirittura tutta la storia recente dell'isola in cui vera interprete della "Sicilia migliore" è adesso l'aristocrazia siciliana meritevole e dotata di cultura, lungimiranza e conoscenza. Realtà che viene riconosciuta soprattutto alla nobiltà di ispirazione decisamente separatista: "i siciliani hanno da rialzare con orgoglio il vessillo indipendentista e dichiarare la separazione da Roma..." Riscritta ovviamente anche la storia della Mafia e segnatamente il ruolo di quello che sarebbe l'attuale "Capo dei Capi", Matteo Messina Denaro: "Oggi si parla tanto di Matteo Messina Denaro, ma la figura chiave non è lui: è suo padre che era campiere - ovvero padrone di fatto - dei latifondi dei baroni D'Alì di Trapani, l'ultimo dei quali è entrato anche nel governo nazionale con Berlusconi...". Insomma un ridisegno totale dell'Isola, con spazio all'iniziativa privata, al commercio, alla cultura, ai porti ed agli aeroporti, in particolare con la costruzione di un grande hub nei pressi di Enna. Probabilmente, al Professore andrebbero fatte presenti molte cose che sono accadute dopo la sua infanzia isolana come anche che quelle di allora egli le vedeva alquanto con occhio da bimbo. La vicenda del bandito Giuliano, della strage di Portella della Ginestra, l'operato della magistratura siciliana in particolare le figure di Falcone, Borsellino e molti altri, per es, le quali non sono del tutto compatibili con le sue visioni. Per le vicende recenti altrettanto: per citarne una, proprio quella dell' hub presso Enna, che i cinesi si erano offerti di costruire gratuitamente in soli due anni: non si fa niente per via proprio del divieto degli USA i quali hanno però concesso in "contraccambio" l'ampliamento delle proprie basi per una maggiore operatività dei droni. Certo è che - gl'accordi di Teheran lo dimostrano - la posizione degli USA nel MedioOriente è mutata e con ciò anche quella nel Mediterraneo ed in ispecie in Sicilia. Il grande accrescimento della popolarità del catanese Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore convertitosi all'Islam Sciita ne è l'esempio di coincidenza.
francesco latteri scholten.
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