L' "affaire VolksWagen" continua ad allargarsi e diventa una valanga inarrestabile che non si ferma più assolutamente alla sola casa di Wolfsburg. La stampa tedesca, "Die Welt" e altre in testa chiamano in causa la stessa imbarazzatissima Angela Merkel ed il suo Governo, il quale sarebbe stato al corrente della vicenda, come anche Bruxelles. Smentite, ovviamente da ambo le parti, ma i documenti ci sarebbero comunque. Intanto affiorano ulteriori dettagli che rischiano di farne un caso mondiale non limitato assolutamente al marchio tedesco. Secondo le indiscrezioni filtrate sinora i chip ed il software per taroccare le emissioni facendo riconoscere al veicolo di essere al banco di prova, sarebbero stati inventati dal più prestigioso dei marchi tedeschi del gruppo VW, ovvero da Porsche. Ma, e questa sarebbe l'ulteriore novità, la casa di Stoccarda avrebbe dato tanto i chip quanto il software non solo a VW, bensì anche a diverse altre case automobilistiche anche non del gruppo. Dunque effetto domino assicurato. Resta aperta la domanda chi e quanti e pure quali sono gl'altri marchi utilizzatori, ma, soprattutto, resta aperta anche l'altra domanda: Berlino e Bruxelles sapevano; ma, Washington, sapeva pure? Il dato certo è che - secondo gl'ambientalisti - solo i motori diesel di VW causerebbero un aggravio di oltre 1 Mln di tonnellate di emissioni in più all'anno. E, gl'altri?
francesco latteri scholten
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