E' un parto assai travagliato e difficile quello uscito dal voto di oggi grazie alla mediazione abile dell' On. Anna Finocchiaro. Non più 315 ma soli 95 Senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali, più 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Il progetto originario risale agl'anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, quando gl'americani proposero uno stesso progetto costituzionale sia per la Germania che per l'Italia. All'Assemblea Costituente - siamo nel 1947 - il progetto fu bocciato grazie soprattutto al Presidente della stessa, On. Gaspare Ambrosini ed all'On Meuccio Ruini Presidente della Commissione per la Costituzione, i quali - non senza ragioni - paventavano la messa in discussione dell'unità d'Italia . La seconda Camera divenne così di fatto un duplicato della prima e la sua competenza territoriale ridotta alla vacua definizione data dall'art. 57 della Costituzione: "Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale". Le Regioni tuttavia ancora nemmeno c'erano e la loro istituzione dovrà attendere il 16 maggio 1970 con la legge n° 281. A partire da questa data, con due Camere eguali, c'è il problema che una seconda Camera rappresentativa delle Regioni avrebbe subito risolto: quello del coordinamento tra Stato e Regioni. Nascerà a ciò la Conferenza Stato Regioni. Comunque sia, dopo 68 anni, il DdL Boschi finalmente porta a termine un progetto ed un modello ormai non più procrastinabili. Tra i diversi si sono enucleati alla fine sostanzialmente due pomi della discordia, ovvero la relazione effettiva alla territorialità dei nuovi Senatori, e la loro elezione. Il primo è stato risolto in maniera analoga che per il BundesRat, infatti l'articolo 2 dispone che "i Consigli regionali eleggeranno i futuri rappresentanti del Senato tra i propri membri, e che "la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti". Questo però significa anche che a differenza di quanto con l'art. 57 della Costituzione i nuovi Senatori non sono eletti direttamente dai cittadini, come peraltro in Germania sin dal dopoguerra con la BundesVerfassung tutt'ora vigente. Lo stallo tra le due fazioni sia in Parlamento che all'interno dello stesso PD, tra quanti volevano i Senatori eletti dai cittadini e quanti li volevano eletti dai Consigli Regionali è stato superato grazie al validissimo compromesso trovato dalla Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, On. Anna Finocchiaro: dare peso ad entrambe le posizioni. Il dibattutissimo articolo 2 del DdL Boschi è stato così emendato ad hoc (emendamento Finocchiaro): l’elezione dei senatori, da parte dei Consigli regionali, dovrà avvenire "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge elettorale". A questo punto l'approvazione dell'Aula è stata piena: 170 sì, 108 no e 3 astenuti.
francesco latteri scholten
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