"E, dopo aver intessuto una corona di spine, gliela posero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: Salve Re dei Giudei..." (Mc 15, 17-18). E' una delle scene culminanti della Passione. Il tema, magistralmente svolto da Michelangelo da Merisi detto Caravaggio (1571-1610), è quello della sofferenza e del sadismo. Il grande Artista tardo cinquecentesco la coglie in tutta la sua atrocità: sono due gl'aguzzini che a colpi di bastone calcano la corona di spine sul capo del Cristo. L'opera è contemporanea a quelle composte per la cappella Cerisi, datata al 1603 - tre anni prima della rissa che lo portò
all'omicidio, alla conseguente condanna a morte ed alla vita da fuggiasco - ed appartiene alla piena maturità artistica di Caravaggio e dunque a quello Stile che influenzerà l'Arte pittorica nei secoli successivi. Attualmente è a Palermo, in Via Maqueda 81 presso Palazzo Sant'Elia dell'omonima fondazione. Accoglienza cordiale e disponibile e visita gratuita caratterizzano positivamente la Mostra. Introducono opere di vari artisti tutti di spicco tra cui Lippi, Dal Ponte, Bellini, ma al Caravaggio va - ovviamente - il posto d'onore, opera numero 22. L'affiancamento è tematico: alla sua destra
in angolo, "La salita al Calvario" di Francesco Maffei, e, alla sinistra, "L'incredulità di Tommaso" di Pietro della Vecchia. E' il culmine della prima sezione della mostra palermitana "Capolavori che si incontrano", quella dedicata all'Arte Sacra. Le altre sezioni sono tre, a valorizzare la cultura del capoluogo siciliano sino a dopo le feste: l'immagine ideale, i ritratti, e, la bella natura. Una valida motivazione in più, da affiancare allo shopping natalizio, per visitare la sempre bellissima Palermo.
francesco latteri scholten
P.S. Le immagini delle opere allegate sono state volutamente cambiate in "bianco e nero" per non togliere alla Mostra il privilegio del colore (anche se si sarebbero potute scaricare le immagini on line).
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