“La
comunione ai divorziati risposati non è possibile. Il magistero è
chiaro e non modificabile” così il Card. Camillo Ruini.
Riferimento del Presidente emerito della CEI è al Concilio Vaticano
II ed alla “Familiaris consortio” di Giovanni Paolo II.
Quest'ultima, conferma però la sempiterna prassi della Chiesa
“fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione
eucaristica i divorziati risposati” perché “il loro stato e la
loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell’unione
di amore tra Cristo e la Chiesa che è significata e attuata
dall’Eucaristia”. Il criterio della “epicheia” per unire alla
verità la misericordia e consentire l'accostamento dei divorziati
risposati alla eucaristia pur senza astenersi dagli atti propri dei
coniugi, come anche il criterio della “aequitas canonica”, pur
essendo criteri molto importanti nell’ambito delle norme umane e
puramente ecclesiali, non possono essere applicati alle norme di
diritto divino, sulle quali la Chiesa non ha alcun potere
discrezionale. Dunque un No secco di fatto alla “Amoris Laetitia”
che Ruini non cita mai ed è significativo anche
questo. Ratzinger
stesso ha sempre negato con decisione, da ultimo in “Benedetto XVI
ultime conversazioni”, di essere stato costretto alle dimissioni
(13 febbraio 2013 anniversario di Fatima) dalla lobby
ObamaClintoniana, ma di fatto da allora in Vaticano è prevalsa
proprio la linea voluta da essa. Gli inizi sono sibillini e ad uno
sguardo superficiale apparentemente lontani dalla “Amoris
Laetitia”, ma già presenti nella “Evangelii Gaudium” e
riguardanti invero anche proprio il divorzio. In ispecie al n°247 la
EG specifica: “ Uno sguardo molto speciale si rivolge al popolo
ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata revocata”. Invero
la posizione della Chiesa è sempre stata, a riguardo, quella poi
concretata con il Concilio Ecumenico di Firenze, 1055: “ La
sacrosanta Chiesa Romana … crede, professa ed insegna fermamente
che la materia riguardante l’Antico Testamento, la Legge Mosaica,
che si divide in cerimonie, riti sacri, sacrifici e sacramenti,
poiché essi vennero stabiliti per significare qualcosa di non ancora
avvenuto, anche se furono propri del culto divino di quel tempo, dopo
la venuta di Nostro Signore, essi hanno CESSATO la loro funzione, e
hanno avuto inizio i sacramenti del Nuovo Testamento.” Posizione
dogmatizzata da Papa Eugenio III. Ebbene la legge
mosaica ammette il
divorzio. Dunque, già la Evangelii Gaudium prospetta le posizioni
della Amoris Laetitia. L'
“Anno della Misericordia” poi, proprio in nome sempre della
“Misericordia”, ha declassato l'aborto per il quale prima, come
per l'omicidio, era necessaria l'assoluzione del Vescovo: adesso non
più. Insomma il quadro ObamaClintoniano è stato magistralmente
portato a termine da Bergoglio: anche glì oppositori sono stati
decisamente eliminati in nome della carità con la più spietata
ferocia. Intanto, a conferma, la diocesi di Milano ha revocato
all'ultimo momento la celebrazione degl'anniversari di matrimonio
(nozze d'argento, d'oro etc) per non suscitare la sensibilità dei
divorziati, in America Latina ci sono già state le sospensioni a
divinis per sacerdoti che non hanno dato la comunione ai risposati,
ed il Card. Burke, appena premiato dai cattolici USA per il suo
deciso e pluriennale impegno per la Vita e la famiglia, è stato
esiliato all'isola di Guam, due volte quella di Sant'Elena, sperduta
nel Pacifico a ridosso della fossa delle Marianne ad indagare su un
caso di pedofilia degli anni '70... Francesco con ObamaClinton su
Vita, Matrimonio e divorzio ha la linea di Enrico VIII... A
proposito: proprio la Chiesa Anglicana cui anche Francesco guardava,
si è appena pronunciata anch'essa, come Ruini, come Burke, come la
Conferenza Episcopale di Polonia (in nome di S. Giovanni Paolo II) e
come tanti altri, per il no. Nella Basilica romana di San Paolo fuori
le mura, in alto, sopra le colonne, sono riportate le effigi di tutti
i Papi della storia della Chiesa: con Benedetto XVI, dimesso il
giorno dell'anniversario di Fatima, i posti sono completati: la
storia è finita.
francesco latteri scholten
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