Durante
la campagna elettorale Virginia non aveva fatto altro che rassicurare
e ribadire che sarebbe stata un sindaco autonomo ed indipendente e
che non avrebbe preso ordini da Grillo o Casaleggio. Nel suo discorso
a Piazza del Popolo afferma addirittura “E' una virtù avere le
mani libere e nessuna segreteria di partito che imponga, invece, nomi
o nomine in base a becere quote
politiche”. (cfr.http://www.ilblogdellestelle.it/cambiamotutto_tour_questa_s…)
mentre
in un altra intervista, su espressa domanda risponde che Casaleggio
sarebbe stato al massimo un garante
(http://www.la7.it/…/raggi-m5s-davide-casaleggio-sar%C3%A0-u….)
Adesso le chat sequestrate provano esattamente il contrario. Virginia
ha quindi mentito ingannando gli elettori, perché pochi a Roma
avrebbero votato Casaleggio, me compresa, e se avessi saputo come
stavano realmente le cose, non mi sarei nemmeno candidata. Comunque,
le intercettazioni e chat non sono che una dolorosa conferma di
quanto a molti era chiaro da tempo, e cioè che le scelte più
importanti per Roma non venissero prese in Campidoglio, come vorrebbe
la nostra democrazia, ma altrove e per di più nella sciagurata
ottica dell’interesse del partito dei 5Stelle, ormai volto soltanto
alla conquista del potere nazionale a scapito e sacrificio della
capitale. Ora, come spiegare a un comico genovese e soprattutto a un
ragazzo scappato dalle lande desertiche nei pressi di Ivrea la Bella
cosa è Roma? Non per niente l’Italia è stata creata al grido di “
O Roma o morte” e non il contrario. Roma è da millenni quello che
alcune città europee e americane sono diventate da pochi decenni:
una metropoli multietnica, ricca di cultura e culture diverse,
all’avanguardia sui tempi, la quale nel corso dei millenni ha
prodotto legislatori, statisti, strateghi, economisti, scienziati e
filosofi d’altissimo livello, ed è ancora così. Oggi a Roma
abbiamo grandissimi esperti italiani e stranieri in tutte le
discipline. Forse per questo le frasette e soluzioni semplicistiche
tipiche del Movimento a Roma non attecchiscono e la gente si
arrabbia. Qui non basta sapere leggere e scrive per imporsi sugli
altri, è da quando esiste la civiltà che siamo abituati a
tutt’altri livelli qualitativi. Roma non appartiene a chi ha vinto
le elezioni che ne può fare ciò che gli pare. Roma appartiene al
mondo intero che la ama profondamente, vive per le sue strade, soffre
con lei e, anche se lontano, tiene gli occhi puntati su di lei,
perché qui ha lasciato il cuore. Un mondo che non perdonerà il
Movimento per averla ridotta in queste condizione e di averle
anteposto gli interessi di un partito di cui non importa niente a
nessuno. Un’ultima nota a margine, ma, se Virginia prende ordini da
Casaleggio, per il disastro di Roma, non è la testa di Virginia che
dovrebbe cadere, bensì quella di Casaleggio.
Nicoletta
Latteri
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