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Acquedolci: richiesto stato di calamità per il Castello ed i sottopassi ferroviari.


A seguito dei violentissimi nubifragi occorsi a Ferragosto, di copiosità inusuale in assoluto e, per il periodo, del tutto abnormi, e mai avvenuti a memoria d'uomo, si è ritenuto opportuno convocare la Conferenza dei Servizi a seguito dei danni causati ai sottopassi ferroviari e per la messa in sicurezza del settecentesco Castello Cupane, simbolo, insieme alla Grotta di San Teodoro, della cittadina nebroidea. Ha fatto gl'onori di casa il Vicesindaco Dott. Salvatore Oriti, assente, per precedenti impegni il Sindaco Avv. Alvaro Riolo, presenti invece gli Assessori Pulvirenti e Rotelli (Protezione Civile e LL. PP), i Dott. Verace e Barcellona per l' RFI, il Genio Civile, l'Arch. Venuto per la Protezione Civile, l'Arch. Lo Cicero e l' F.D. Manasseri. Per quanto concerne il Castello 


Cupane, se è vero che le sue condizioni ormai necessitano di un' assai forte azione di recupero, è vero anche che per gl'acquedolcesi ha significati molteplici importanti: è un simbolo della cittadina da sempre (Acquedolci di fatto nasce dopo la frana di San Fratello); è un luogo del cuore; è un richiamo a fasti passati. Dunque opera degna di attenzione e, possibilmente di un recupero cui la cittadinanza possa fruire come luogo d'incontro, spazio sociale per Convegni e mostre come ben insegna il Castello Gallego della vicinissima Sant'Agata. Proprio per questo spicca in negativo la reiterata omissiva assenza del Soprintendente di Messina Dott. Orazio Micale. Più di un settore delle mura interne e perimetrali 


infatti è a rischio crolli con danni incalcolabili sia in termini di sicurezza dei luoghi e delle persone anche perchè circondato da abitazioni civili. Per quanto concerne invece i sottopassi ferroviari le verifiche hanno messo a nudo l'insufficienza dovuta ad una costruzione risalente a oltre sessant'anni fa e dunque una fruibilità viaria ed idraulica assolutamente non più rispondenti alle nuove realtà demografiche, in particolare, in casi di emergenza – oltre che nelle esigenze quotidiane comuni – l'accesso a mezzi di soccorso quali Ambulanze e mezzi dei VV. FF. è impossibile. Lo stesso problema si pone per almeno tre condutture di grande portata realizzate nel “ventennio” ed inadeguate a contenere le acque in presenza di eventi notevoli. Anche qui 


si registra l'assenza del Demanio Marittimo che ha fatto pervenire una nota a firma del dirigente UTA di Messina nella quale invita il Sindaco ai sensi dell'art. 54, comma 2 del D. Leg. 267 del 18/8/2000 ad adottare ogni provvedimento necessario a scongiurare rischi per la pubblica e privata incolumità provvedendo a mettere in sicurezza le aree demaniali eventualmente interessate predisponendo limitazioni o interdizioni alla fruizione delle stesse. In Sala Consiliare si è perciò deciso di dar vita ad un tavolo tecnico permanente tra gli Enti di monitoraggio e studio nonché, ove possibile, di progettazione. Il Dirigente Capo dell'UTC è stato 


incaricato della responsabilità e della tempistica degl'atti da porre in essere. Al Prefetto di Messina invece è stata avanzata la richiesta di audizione con carattere di urgenza per le criticità emerse.
francesco latteri scholten.


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