670.000
cittadini in piazza a Londra in una delle più grandi
manifestazioni a memoria d'uomo che la capitale inglese ricordi per
dire NO alla Brexit e SI ad un nuovo referendum per restare nella
UE. Sadiq Khan, primo cittadino di Londra, ha parlato di
“momento storico per la Democrazia”. La marcia di
protesta, organizzata da “People's Vote” si è mossa dal
centro della City fino al Parlamento ed ha visto la partecipazione di
cittadini arrivati da ogni parte dell'isola, dal Sud all'estremo Nord
delle isole Orkney, famiglie intere con i bimbi, gente del mondo
dello
spettacolo, della cultura, appartenente ad ogni ceto sociale,
lavoratori, sindacalisti ma anche Deputati di ogni collocazione
politica compresi i conservatori. “La Brexit è pura follia e
noi non la vogliamo” è lo slogan che ha accompagnato la
marcia. “Quando fu indetto il referendum la Brexit fu propagandata
come una semplice cosetta, ma ormai sono evidenti gl'immensi danni
per i
lavoratori, le imprese, la fuga dei cervelli e del personale
specialistico, e l'ondeggiare della Sterlina in Borsa”.
Problemi la Brexit ne crea anche per la frontiera tra
l'Irlanda, Paese UE, e l'Irlanda del Nord appartenente
all'Inghilterra dove solo di recente si è spenta la guerra
civile. Ormai insomma è chiaro alla maggioranza degl'inglesi che
la Brexit porta solo grandi danni e che loro sarebbero le prime e
più
danneggiate vittime. La manifestazione – la più imponente in
assoluto degl'ultimi 15 anni – ha avuto un'eco proporzionata nei
media internazionali, tranne, stranamente, in quella italiana che
sino ad oggi non ne ha praticamente fatto menzione.
francesco
latteri scholten.
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