Si tratta di opere improcrastinabili per lo sviluppo del Mezzogiorno e che l' Unione Europea ci chiede da diversi anni, più precisamente dai suoi inizi, di mettere in cantiere. Paradossalmente da Bruxelles esiste il «via libera» ma ciononostante nulla si muove. Le resistenze palesemente sono qui da noi. L'esempio più éclatante è quello del progetto più famoso, il ponte sullo stretto di Messina, che la Impregilo si è aggiudicata nel 2005. In proposito dice tutto, riletta oggi, la dicitura di Wikipedia «La prima pietra sarà posta nel 2006 e la costruzione sarà ultimata in 70 mesi, terminando quindi nel 2012. Il costo dell'opera è di 3,88 miliardi di euro.» Ritardi burocratici di diversa natura hanno procrastinato l'opera che a tutt'oggi non è partita. E' ripartito ultimamente il dibattito sull'opera e le carte per l'avviamento del ponte l'Impregilo le ha comunque pronte già dal gennaio di quest'anno. «Sulla grandezza del ponte possiamo affermare che la lunghezza sarà di 3000 metri, l’altezza arriverà a 400 e la disposizione conterà ben 6 corsie con l’aggiunta di due binari.» Il ponte è l'esempio più clamoroso di come l' Unione Europea sia, come spesso, un comodo capro espiatorio per responsabilità residenti altrove. Le altre opere si trovano peggio non avendo neppure trovato sui media quella risonanza che invece ha avuto il ponte e sono quasi ignorati dalla maggioranza dei cittadini. Eppure anche il collegamento diretto tra il porto di Gioia Tauro e quello di Taranto è caldeggiato con insistenza dall'Unione Europea e darebbe - motivo del caldeggiamento - un contributo sostanziale allo sviluppo specie con un percorso che coinvolge le cittadine di Catanzaro e di Cosenza da dove peraltro già c'è un collegamento diretto con Sibari e da lì con Taranto che basterebbe ampliare. La trasformazione dell'aeroporto Leonardo da Vinci in HUB centrale del Mediterraneo è una ulteriore potente leva di sviluppo. E' facilmente immaginabile che, attuate, queste opere agiscano sinergicamente tra loro. Il volto del Mezzogiorno avrebbe connotati assai diversi - ed assai invidiabili. Proprio qui però trova posto l'altra indicazione / richiesta dell'Unione Europea: quella di una maggiore vicinanza tra Bruxelles e le singole Regioni dei Paesi componenti. Qui anche la già da me caldeggiata proposta di una collaborazione sinergica tra i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno onde evitare l'annosa triste realtà del reindirizzamento dei fondi a Bruxelles previsti per il Sud ma poi dirottati altrove, come anche quella di un maggior impegno dei parlamentari europei del Sud.
francesco latteri scholten
(Presidente Nazionale On. LiberalSocialisti)
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