Di Kathrin von Hohenstaufen
Da alcuni anni, ed in questo stesso momento, nei Paesi in cui è stata di recente legalizzata l'eutanasia, si discute, si studia, si scrivono articoli scientifici ufficiali, o si pratica e si raccolgono dati, si stendono reports, sull'eutanasia dei pazienti psichiatrici. Il tutto è stato reso possibile dalla concezione e concessione dell'eutanasia come massimo atto di autodeterminazione di soggetti in grado di intendere e volere. Interroghiamoci sulla effettiva capacità del mondo contemporaneo di maneggiare in nome dell'autodeterminazione le conseguenze aberranti di questa frattura rispetto ai 2400 anni precedenti di etica medica occidentale che hanno sancito il tabù assoluto del non dover dare la morte come atto medico. Con una eccezione storica precisa che non è inappropriato citare in questo contesto: l'uccisione, mediante eutanasia, dei disabili mentali e psichiatrici da parte dei medici tedeschi nel periodo nazista.
Kathrin von Hohenstaufen
Haematologist - Senior Fellow in Medical Oncology presso University of Southampton, Lavora a Research project
Libero professionista
ha lavorato come Research fellow presso la University of Leeds, è stata Haematologist presso Oncology Institute of Southern Switzerland - Ente Ospedaliero Cantonale ed è stata Haematologist presso il Policlinico di Milano
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