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“L'ombra del pellegrino” ovvero gli emarginati dal perbenismo farisaico/borghese.

 


La figura di ns Signore era luminosa e – per intero – scagliata di contro al perbenismo farisaico, si veda le spighe reaccolte di sabato, il malato guarito di sabato, le cure ai lebbrosi, ed il sostegno pieno a quanti da quel perbenismo erano socialmente emarginati, una per tutte l'adultera. Eppure, un po' per volta, quel perbenismo, già con ia prima comunità, dopo la sua morte e risurrezione, inizia ad inficiare anche le prime comunità. Di contro al “pellegrino”, ovvero all'immagine classica che il cristiano ha di sé, si staglia così un'ombra, quella fatta da coloro che da quel perbvenismo erano emarginati. E' anche da quest'ombra che si levano le grida di rivendicazione di quella autenticità che aveva connotato la predicazione di ns Signore. E' da quest'ombra che si levano figure grandi ed importanti, quali, prima fra tutte quella di Maria Maddalena, e poi – nella rivendicazione di un ritorno alla autenticità primigenia – quelle di San Benedetto, San Francesco (vero rivoluzionario dei suoi tempi). L'ombra cercherà con Nietzsche e con l'Oltreuomo incarnante lo spirito danzante di Dioniso, una sua autonomia ed un distacco radicale dal “pellegrino” ma il tentativo di darsi in ciò un fondamento metafisico fallisce perchè nella sua autenticità più profonda esso trova la sua origine – proprio come il pellegrino – nella persona stessa di ns Signore ed è perciò qui il centro della crisi dell'uomo contemporaneo. Di Nietzsche si riprende il criterio genealogico nato dalla sua ricerca sul Rinascimento italiano. Con questo criterio si affronta dalle origini ai nostri giorni, con perno sul Novecento, l'anima ed il mondo trattandolo nel suo sviluppo, con il confronto con le più significative “ombre”: dai nostri PierPaolo Pasolini (per la Metafisica e la figura di San Paolo), Umberto Eco (per il Medioevo ed il senso dell'essere dell'uomo moderno nel “pendolo”) Alberto Moravia (per la coscienza di massa che ha portato al fascismo). Importanti pure il confronto con Anna Arendt (sulle origini del Totalitarismo), Theodor Adorno (Hiroshima e la fine della dialettica), Jean Paul Sartre e Simone De Beauvoir (i “Mandarini” del Novecento), Michel Foucault (il biopotere su cui è centrata la ns società attuale), sino ai contemporanei Bernard Henry Levy (pipillo di Sartre) e Michel Houellebecq (attuale enfant terrible della cultura occidentale.

“L'ombra del pellegrino” è il mio terzo scritto dopo “Scritti Cattolici” e “Scritti su San Tommaso” ed è insieme una radice ed un nucleo ma anche una prosecuzione.

francesco latteri scholten


P.S.

Il cartaceo è disponibile in libreria e su Amazon.

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