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Serghei Lavrov: con un sorriso e un brindisi ha già vinto la guerra. Occidente verso il nulla.

 


Serghei Lavrov, checchè se ne voglia dire, è un grande, un vero Maestro che sa il suo mestiere. Alla soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina sta lavorando alacremente e pare che finalmente un accordo sia in vista. Ma c'è di più: a prescindere, lui e la sua fine diplomazia la guerra l'hanno già vinta sui due fronti più importanti: quello energetico e quello economico. Sul piano economico, il risultato più importante è che – in risposta alle sanzioni occidentali – adesso le contrattazioni si faranno in Yuan anzicchè in dollari, cosa accettata anche da Iran, Pakistan, India e, quel che è peggio, dalla stessa Arabia Saudita. Il Pakistan, oltre a gas e petrolio acquisterà dalla Russia anche grano e cereali. Per quanto riguarda la Cina il Consigliere per la sicurezza nazionale Yan Jieki ha risposto al suo omologo americano Sullivan, sul “Global Times”, la testata cinese in lingua inglese, che “la Cina compra e vende da e con chi gli pare e nella valuta che gli pare”. Sul piano energetico i risultati di Serghei Lavrov sono ancora migliori: con i cinesi saranno costruiti nuovi gasdotti che orienteranno verso la Cina il gas sinora venduto agli europei, tutto ovviamente pagato in Yuan, inoltre si fornirà anche l'India. E c'è di più: il Venezuela, i cui pozzi di petrolio sono gestiti dalla russa Gazprom, ha dichiarato che darà il suo petrolio solo se l'Occidente 



riconoscerà Maduro come Presidente, saranno tolte le sanzioni e restituito l'oro venezuelano depositato in UK. Dulcis in fundo la ciliegina sulla torta arriva sul piano militare: siglato a Mosca con il ministro degli esteri iraniano un accordo di mutuo supporto militare già messo alla prova dagli iraniani con il lancio di sei missili balistici sul consolato americano ad Erbil (IRAQ). Insomma una vera Waterloo per l'Occidente. Eppure la Ostpolitik e la caduta del muro ci avevano dimostrato che una collaborazione vera era possibilissima e ci aveva lasciato una eredità meravigliosa che i vari Obama, Sig.ra Clinton, Biden, Rotschild, Soros e compagni hanno saputo distruggere del tutto. Inutilmente, e, azzerando le prospettive future dell'Occidente spinto dalla sua stessa leadership nell'insignificanza, nell'autoisolamento e nel Nulla. La cosa più grottesca è che anche l'Europa e, segnatamente i governi ed i leaders di Italia e Germania, che erano stati in primissima fila per la Ostpolitik si sono lasciati coinvolgere in pieno, insieme ai loro mass media e opinione pubblica in questo percorso di autocastrazione. Eppure, abbiamo avuto, in Occidente, uomini come Henry Kissinger (si veda la sua intervista al Washington Post del 2014), come Willy Brandt, Helmut Schmidt, Francois Mitterand, i nostri Palmiro Togliatti, Enrico Berlinguer, Giulio Andreotti...

francesco latteri scholten.



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