L'attuale politica sanzionatoria della UE, attuata per conto degli USA da parte degl'oligarchi non eletti di Bruxelles, ha trovato sin dai suoi inizi oppositori assai autorevoli in Europa, basti citare l'ex Cancelliere Helmuth Schmidt, intervenuto direttamente dalle colonne del "Die Zeit" di cui è editore ed in cui è redattore e gl'ex premiers italiani Romano Prodi - che ha fatto osservare che le sanzioni provocano una caduta del PIL russo del 5% annuo ed un crollo dell'export italiano in Russia del 50% - e Silvio Berlusconi: "è un grave errore politico ed economico il sanzionamento della Russia". La stessa Angela Merkel è ben cosciente di come proprio le sanzioni alla Russia siano anche all'origine della recessione economica europea, compresa quella della Germania, tant'è che in occasione del discorso di fine anno ha specificato: "...non contro la Russia ma coinvolgendo la Russia". D'altro canto, le sanzioni sono imposte a Bruxelles dagl'interessi delle corporazioni multinazionali che spingono al TTIP, l'area di libero scambio con gli USA ed imponendo la contrapposizione con l' UEE (Unione Economica Euroasiatica), sostenuta anche dalle Banche che su input delle multinazionali monetizzano e creano bolle finanziarie per creare fiducia e sostegno proprio al TTIP. Le banche però - è l'osservazione di Putin - non possono "stampare" commercio, e l'attuale impostazione del TTIP priva perciò l'UE di quello che da sempre è stato il suo partner commerciale naturale. La semplice memoria recente va immediatamente a Togliatti e Togliattigrad, per citare il più noto esempio nostrano, ma anche ai gasdotti, o alla Ostpolitik di Brandt e dello stesso Schmidt. La proposta di Putin all'UE è sostanzialmente quella di rispondere all'aut - aut degl'americani optando per un'alleanza economica con l'UEE invece che per il TTIP in difetto di un TTIP che sia aperto anche al dialogo commerciale con l'UEE. La proposta ha suscitato molti interessi anche negl'ambienti economici dell'UE, tanto che ormai anche su molta stampa tedesca e non è dissenso aperto sulla politica di contrapposizione economica. Di contro, purtroppo, la stessa BCE è soggetta ad assai forti pressioni da parte di Goldmann & Sachs, l'istituto al cui servizio fu anche, giova ricordare, l'altro ex premier italiano Mario Monti. Similmente, anche in Italia la situazione è, attualmente, più delicata: Berlusconi infatti è in "disparte", e Prodi, sebbene tra i nominativi papabili per il Colle è nondimeno il francotiratorizzato dal medesimo alle ultime; Renzi, Gentiloni e Mogherini sono invece assai vicini alle posizioni sanzionatorie americane. Napolitano invece è l'uomo che ha messo prima Monti e poi Renzi... Va ricordato infine che la proposta di Putin è sì allettante e le sue osservazioni valide, ma la costituzione della stessa UEE con integralisti soviet doc che non hanno mai neppure tentato di dissimulare il proprio revisionismo, non è certamente una solida garanzia. La soluzione più valida, specie considerata la nuova realtà globale, sarebbe l'uscita dall'orizzonte dell' aut - aut per considerare seriamente una realtà costituita da tutti e tre gl'attori: USA, UE ed UEE...
francesco latteri scholten
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