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Quirinale: i candidati del Club Bilderberg.


Che i maggiorenti del mondo di tanto in tanto si incontrino può essere forse, tutto sommato, anche un fatto positivo, sebbene ciò possa dare adito a diverse (a volte anche disdicevoli) dicerie. Comunque sia, la formazione del gruppo risale al 1952, il primo incontro al 1954 all' Hotel Bilderberg nei Paesi Bassi, partecipanti tra gl'altri Walter Bedell Smith (l'allora capo della CIA), il banchiere David Rockefeller, il faccendiere polacco Jozef Rétinger, il principe olandese Bernhard van Lippe Biesterfeld (ex ufficiale delle SS e ex membro della Giunta Farben Bilder una filiale dell'Intelligence nazista da cui secondo alcuni deriverebbe il nome stesso del Club, che ne sarà la guida sino al 1976 quando verrà travolto dallo scandalo Lockheed), e 50 delegati da 11 Paesi europei. Dal 1954 gl'incontri del Club si sono svolti regolarmente, una volta all'anno. Il fine, assai modesto e discreto, del Club è quello di dare vita ad un nuovo "Ordine Mondiale" in cui potenti organizzazioni sovranazionali avrebbero garantito più stabilità e sicurezza: evidentemente in van Lippe Biesterfeld avevano lasciato un segno alcune concezioni di un certo Adolf. Il fatto è che tutto è tenuto rigorosamente segreto "per dare ai partecipanti la massima libertà di espressione", ma proprio questo ha, ovviamente, dato adito anche ai più deleteri sospetti. E' accaduto così ad es. che si sia sparsa voce, addebitata anche ad esperti di affari internazionali, che il gruppo Bilderberg avrebbe ispirato alcuni tra i più clamorosi fatti degli ultimi anni, come ad esempio le azioni terroristiche di Osama bin Laden, la strage di Oklaoma City, e perfino la guerra nella ex Jugoslavia per far cadere Milosevic. Oltre alla segretezza vi è tuttavia un'altra connotazione del Club, magistralmente esposta - in altro contesto e riferimenti - nella superba interpretazione di Toni Servillo, "Il Divo", di quello che è comunemente ritenuto esserne stato il più autorevole membro italiano, Giulio Andreotti: "Uno schieramento? Ma io non ho uno schieramento... Io sono trasversale..." afferma il Divo cui Servillo riesce a dare una cadenza e soprattutto un ghigno che da solo meriterebbe un Oscar. Ed è così che tra imembri del Club a fianco di nominativi nostrani alquanto scontati, quale quello di Romano Prodi, troviamo anche quelli di Walter Veltroni e quello forse inaspettato di Emma Bonino. Tra gl'altri politici italiani abbiamo Giulio Tremonti, Mario Monti, La Malfa e Martelli. Tutti personaggi chiave della politica e dell'economia italiana, alcuni dei quali abbiamo visto anche nelle ultime liste del "Toto-Quirinale" in corso. I nominativi italiani trapelati per l'incontro 2013 sarebbero: John Elkann, Monica Maggioni, Mario Monti, Franco Bernabé, Alberto Nagel, Tommaso Cucchiani, Gianfelice Rocca e Lilli Gruber. 
francesco latteri scholten

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