Dabiq,
il periodico dell'ISIS, connotato dal solito inno all'odio più
profondo - “noi vi odiamo” è l'occhiello di molti articoli –
in una esaltazione della più feroce violenza, ha fatto del suo
ultimo numero una monografia contro Papa Francesco. “Cassez la
Croix”, spezzate la Croce è il titolo di copertina dell'edizione
francese. Le immagini al solito sono quelle di Chiese alla sommità
delle cui cupole è stata spezzata la Croce, sventolii di bandiere
ISIS, scene raccapriccianti di mozzamenti di teste e quant'altro.
“Noi vi odiamo” - ma non era anche l'Islam una religione
dell'Amore? - e seguono lunghi elenchi rabbiosi che per trovare il
simile bisognerebbe scendere nella ghiaccia di Cocito dell'inferno
dantesco ad ascoltare le gutturalità delle bocche delle tre teste di
Lucifero. “Noi vi odiamo” è un elenco in crescendo dove la
motivazione vera è l'ultima. Si parte da quella che può avere, ed
ancora oggi ha, una presa, non solo nel mondo islamico, ma anche in
molta parte del conservatorismo intransigentista francese ed
occidentale, ovvero la non discriminazione degli omosessuali di cui
il fondamentalismo prescrive la lapidazione. In una concezione che
evidentemente prefigurerebbe un ritorno ai roghi “al finocchio”
sulle pubbliche piazze, Papa Francesco è accusato di essere un
traditore della stessa Chiesa e del Cristianesimo. La prova sarebbe
la condanna espressa dal Pontefice nei confronti di mandanti ed
esecutori delle diverse stragi di omosessuali. Questa motivazione
all'odio, insieme alle altre porta alla delineazione di un nucleo ben
determinato: il rifiuto di una società costruita all'insegna della
non discriminazione, della tolleranza e, in definitiva, del principio
di unificazione, la società “occidentale”, incarnazione del
cristianesimo e di cui il Pontefice sarebbe il sommo rappresentante.
Ciò che si abbraccia in pieno è il criterio luciferino della
divisione, della scissione, ovvero della imposizione di una società
radicalmente costruita (non sull'Amore) bensì sulla discriminazione:
sessuale (delle donne e degl'omosessuali), di razza, di ceto, di
classe. Un ordinamento sociale che ricalca fedelmente quello della
gerarchia demoniaca dell'inferno di Dante. Metodologia e modi di
imposizione sono anch'essi tpici dell'inferno dantesco, ovvero, la
ferocia e la violenza più spietate. Si arriva così all'ultima
motivazione dell'odio contro Papa Francesco, quella che più di tutte
gli è valsa la sua condanna a morte in contumacia, e che si estende
anche al Gran Muftì che lo ha abbracciato ed ai musulmani
“traditori”: il dialogo, la comprensione, la tolleranza. Ovvero,
appunto, la reintroduzione del principio di unificazione, la sua
applicazione alle società ed ai popoli, che non significa
sincretismo bensì creazione di armonia nel rispetto delle
individualità di ognuno, sinergia tra amici.
francesco
latteri scholten.
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