Dodici
morti tra cui un'italiana e 50 feriti, bilancio ancora provvisorio,
terrorismo islamico ultimo atto della Jihad contro un simbolo
dell'Occidente: il Natale, davanti ad un altro simbolo, una Chiesa
luogo di Pace. “Penso che quest'uomo (Barak Obama, ndr) stia
vivendo nel mondo della fantasia” (…) “E' ovvio per tutti che
l'odio tra i musulmani è al di là della comprensione. Dovremo
capire da dove e perché viene questo odio, e finché non saremo in
grado di determinare questo problema e la minaccia pericolosa che
pone, il nostro Paese non può essere vittima di orrendi attacchi da
parte di gente che crede solo nella jihad, e non ha senso della
ragione e rispetto della vita umana...” Così Donald Trump, 45°
Presidente degli USA. Invero nel XXI° secolo l'Islam e la sua Jihad
hanno sferrato un attacco ad alzo zero contro l'Occidente ed i suoi
simboli: le “Twin Towers” (simbolo del prestigio e del potere
economico), Charlie Hebdo (la libertà e la satira), il Bataclan (la
musica, l'arte e lo
spettacolo), Nizza (il 14 luglio), Berlino (il
Natale). Un agire che sembra voler dare ragione a forza alle tesi già
sostenute negli anni '30 da Henry Pirenne, uno dei più autorevoli ed
eterodossi studiosi del medioevo, tesi che ne implica la radicale
riformulazione: fu la nascita e la fulminea ascesa dell'Islam a
provocare la rottura della tradizione antica e la separazione tra
Occidente ed Oriente mettendo al tempo stesso fine alla unità
mediterranea: “Maometto e Carlomagno”. Fa la sua comparsa
un'altra religione, un'altra cultura che fa del Mediterraneo
Occidentale un lago islamico che isola l'Occidente dall'Oriente, lo
ferma, ne impedisce gli scambi mercantili e commerciali, sposta
l'asse commerciale dell'Occidente a Nord. L'esito fatale per l'Europa
mediterranea è il regresso al feudalesimo. Le invasioni barbariche
non hanno mai messo in discussione gl'assi socioeconomici
dell'Occidente in cui anzi miravano ad integrarsi. E' l'Islam la
mannaia fatale che porta l'Occidente alle tenebre del Medioevo. Non
si tratta – come molti vorrebbero – della rivolta degli oppressi
contro gl'oppressori, che questa avrebbe potuto ben trovare delle
comunanze con il 14 luglio e dunque anche con tanta parte laica (ma
anche
cristiana) dell'Occidente e che invece ha sempre rigettato con
forza, come ha sempre rigettato una alleanza contro il “figliastro”
dell'Occidente, il 1917. Sono i più ricchi, tra i più ricchi del
mondo, i sauditi ad armare e finanziare con alacrità l'ISIS, sono i
figli della borghesia islamica europea (e non certo quelli dei poveri
ed emarginati) a compiere gl'attacchi. E' negata persino la radice
religiosa comune delle grandi figure profetiche da Abramo a Mosé,
allo stesso Gesù Cristo, che pure l'Islam dichiara di avere a
riferimento. E' negata e combattuta con ferocia Maria di Nazareth,
per cui pure in tanti e tante proprio nell'Islam hanno devozione
sacra. Insomma un negare ed un porsi al di fuori della stessa propria
genesi religiosa e socioculturale per rivendicare fanaticamente una
“Sottomissione” (è questo il significato del termine Islam) a sé
stante, cieca ed assoluta. Un nuovo modello autistico di “uomo di
massa”, un nuovo modello di circoncisione. L'idolatria assoluta del
sé, un nuovo modello di uniformismo assoluto, che similmente a
quello nazista o comunista semplicemente si connota –
miserrimamente – per una diversa uniformità, e, al pari di quelli,
in essa vede la propria superiorità e grandezza.
francesco
latteri scholten.
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