Il
Ciss (Centro internazionale studi don Sturzo) dei Nebrodi ha
organizzato un significativo incontro con l'eminenza scientifica di
settore dell'Università di Messina la quale si sta muovendo in modo
dinamico e controtendenza al target nazionale con risultati di
rilievo. Il quadro generale è stato illustrato brillantemente dal
giovane Prof. Agostino Di Lapi. La realtà di prospettiva per
l'economia è sempre più quella messa in luce già dal fondatore
stesso di questa scienza l'assai preveggente Adam Smith, ovvero il
Fattore Umano (F.U.). Al fine dello sviluppo economico sono infatti
fondamentali tre aspetti: 1) le capacità ed abilità del singolo; 2)
il contesto sociale; 3) le risorse economiche. Due dei tre fattori
sono perciò determinati dal F.U. che ha dunque valore decisivo. Il
contesto di globalizzazione in cui l'economia è ormai
necessariamente operante pone una nuova necessità agli operatori
economici, ovvero quella di essere al tempo stesso presenti in loco
ed all'estero. L'operatore economico deve essere e farsi pioniere e
in questo c'è ultimamente uno sviluppo positivo da parte dei ns
operatori i quali stanno colmando una loro lacuna: quella di essere
restii all'innovamento specie quando si tratta di investire capitali.
“Voglia di fare”, come diceva Don Sturzo è priorità. Il
Mezzogiorno deve continuare su questa strada perché “impresa crea
impresa” ed è fondamentale che in ciò siano proiettati i giovani
che sono il vero capitale dei ns territori. Qui, come diceva Einstein
“la crisi deve essere strumento di per tirare fuori il meglio di
sé” ed è necessario combattere la dispersione cui pure spesso si
assiste, con giovani che né studiano né lavorano. Proprio i giovani
devono infatti diventare protagonisti del senso sturziano
dell'economia: “l'azienda è l'uomo”. Con l'intervento del Prof.
Maurizio Ballistreri l'orizzonte inizia a passare dal contesto
generale a
quello particolare. La realtà è data dal perdurare degli
strascichi della grande crisi americana e globale del 2008 che è
stata scaricata quasi del tutto sui ceti più deboli e sulle piccole
e medie imprese che sono quelle che caratterizzano la ns economia. Un
antidoto alla crisi avrebbe potuto essere un maggiore civismo ed una
maggiore giustizia sociale, entrambi sono mancati a favore invece di
un eccesso di protagonismo personalista. Ultimo esempio è nella
fattispecie ad es. la vergognosa uscita del Min. Poletti sui giovani
che vanno all'estero e dei quali in molti casi è meglio che così
sia, quando alla discutibile e poco fruttuosa attività editoriale
del figlio vengono destinati oltre 500.000 Euro. Quelli che vanno
all'estero hanno solitamente il target più vitale dal punto di vista
economico, proprio essi infatti sono “i creativi” di cui
l'economia ha maggiormente bisogno. Prorpio a proposito dei giovani e
della formazione e dunque della Università Ballistreri ha denunciato
con forza l'indirizzo negativo dato al tempo stesso sia dal ministero
dell'Università e della Ricerca Scientifica che dagli altri
ministeri che indirizzano i fondi di investimento: la definitiva
marginalizzazione cui in questo settore ha pilotato il governo Renzi.
Si è infatti posto in atto un discrimine assai gravido cui però
nella fattispecie proprio l'Università di Messina si sta
contrapponendo con buoni risultati. In pratica: si è destinata in
toto la ricerca scientifica e tecnologica alle università del Nord
lasciando al
Mezzogiorno solo la didattica. L'Università di Messina
non si è fatta intrappolare e prosegue a spada tratta e con profitto
invece proprio nella ricerca scientifica e tecnologica ed i risultati
ci sono, anche nelle facoltà di economia. Se da un lato dunque è
necessario fare formazione con la F maiuscola e perciò scientifico
tecnologica, dall'altro proprio per motivazioni economiche e di
sviluppo è necessaria la abrogazione del Jobs act. Due problemi
importanti e altrettanti ostacoli sono anche le gravi carenze
strutturali, la più palese delle quali è la mancanza dell'alta
velocità ed il settore bancario che trattiene per sé ed investe
diversamente con degli escamotages quei fondi che sia la Unione
Europea che il Governo hanno originariamente destinato al credito
alle famiglie, ai giovani ed alle imprese. Uno sguardo al contesto
specifico al territorio dei Nebrodi è la priorità alle ricchezze
naturali del territorio e perciò all'economia turistica, agricola ed
agrituristica. Vale lo stesso che per gl'altri settori: l'economia va
sviluppata in senso relazionale mettendo al centro la persona.
Cronologicamente ultimo relatore è stato il Prof. Filippo Grasso il
quale a proposito del F.U. Ha posto l'accento sul triangolo persona,
famiglia, gruppo e partendo da esso ha volto lo sguardo ai giovani
che sono la ricchezza più grande che una
società possa avere: chi colpisce i giovani colpisce anche
economicamente il valore più grande. Quanto purtroppo reiteratamente
accade. I giovani sono strategici in tutte le realtà e qui il Prof.
Grasso si rivolge specificatamente al territorio nebroideo e dunque
alle realtà ambientali turistiche, agricole ed agrituristiche. Un
commento è andato doverosamente ai recenti incendi che hanno
devastato proprio le aree del comune di Sant'Agata di Militello:
bruciare alberi è disastro. Il discorso è poi ripreso sul connubbio
tra valori ambientali e socioculturali. Qui il mutamento nel turismo
sia in Sicilia sia a livello nazionale con il passaggio da un turismo
occasionale ad un turismo strutturale e perciò alla necessità della
relazionalità nuova e più proficua tra chi accoglie e chi è
accolto. Un ruolo particolare assumono in questo contesto le Pro
Loco.
francesco
latteri scholten
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