Tanto
la Bibbia – guarderanno a colui che hanno trafitto – quanto il
celeberrimo “Barbiere di Siviglia” - tutti mi cercano, tutti mi
vogliono – inquadrerebbero bene il ritorno del Cavaliere. Non si
tratta semplicemente di un ritorno di popolarità, di un ritorno
politico, grazie anche al successo da ultimo delle elezioni siciliane
che hanno visto il trionfo di Nello Musumeci fortemente voluto e
disegnato, oltre che dai siciliani, dallo stesso Berlusconi. Ciò che
sta accadendo in Europa ha radici ben più profonde e ci aiuta in
qualcosa il mea culpa recente di Romano Prodi: “con Berlusconi
abbiamo sbagliato”. Ancora ci aiuta ad inquadrare il recente
intervento a Bruxelles del Presidente del Parlamento Europeo
Antonio
Tajani: “l'Europa ha necessità urgente di recuperare una propria
identità e la sua crisi è crisi identitaria”. Ed è peraltro
quanto aveva già ben osservato Benedetto XVI. Insomma ciò che, ex
post, si riconosce è la validità del “progetto Italia” e del
“progetto Europa” del Cavaliere. Accade non a caso ad un anno
circa dalla fine di Obama / Clinton e della imposizione al vecchio
continente di una politica disastrosa sia a livello interno dei
singoli Stati che nei rapporti con il Medio Oriente, il petrolio,
l'immigrazione – si pensi all'assassinio di Gheddafi ordinato
proprio da Obama / Clinton – sia a livello dei rapporti con l'est,
in primis con la
Russia di Vladimir Putin. Insomma il progetto
politico di Berlusconi, anche sul piano della politica sociale, resta
quanto di meglio l'Italia possa offrire. E' la conclusione ad es. del
“The Guardian”. Ma, lo si legge tra le riga del discorso di
Antonio Tajani, il problema europeo, oltre alla crisi identitaria,
cui l'Italia con la sua storia può contribuire con decisione, ed il
problema dell'Italia in Europa, è anche quello di una tacita ed
ingiustificata rinuncia al proprio ruolo. Se si fosse attuata la
politica berlusconiana oggi avremmo certo un Mediterraneo diverso,
un'Europa diversa. La linea della Merkel, che ha avuto il sopravvento
grazie ad Obama / Clinton, mostra oggi tutti i suoi limiti ed in
molti Paesi
europei, a cominciare dalla stessa Germania e addirittura
dalla CDU si comincia a guardare alla visione “azzurra” e non a
caso Frauke Petri subito dopo la vittoria, nel distanziarsi dai
radicalismi di estrema destra ha fondato la “Blaue Partei” il
partito azzurro. Guardano a Berlusconi la “Agenzia Nova”, il
“Financial Times”, la “Frankfurter Allgemeine” e persino il
sempre assai critico nei suoi confronti “Der Spiegel”. Non è un
caso che si guardi con forte apprezzamento al Presidente Antonio
Tajani, berlusconiano doc, interprete fedele di questa linea.
Insomma, come voleva il Grande Hegel, “è solo sul far del tramonto
che la Civetta di Minerva spicca il volo”, ossia è purtroppo solo
ex post che appare in tutta evidenza lo Spirito del Tempo. Ma oggi
quello Spirito ha iniziato di nuovo a soffiare forte. Forza Italia,
forza Silvio e forza Antonio.
francesco
latteri scholten.
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