Il
russo Putin,
l'italiano Berlusconi,
il libico Gheddafi.
Spesso, allora, li abbiamo visti insieme, sorridenti nelle parate
ufficiali e non. E, spiritualmente, il tedesco Ratzinger ed il russo Kirill... Cosa
sarebbe stata l'Europa, il Mediterraneo, il mondo se quest'asse non
fosse stato demonizzato,
marginalizzato, colpito, sfasciato. Gheddafi,
cui l'Italia e gl'italiani devono un monumento, perseguitato ed
ucciso con una Hillary
che assisteva in collegamento intercontinentale, un Obama
Nobel per la Pace, vien da ridere, un Sarkozy
che davanti alle iniziali titubanze americane inizia lui l'attacco
militare lesto a voler
nascondere che proprio Gheddafi gli aveva finanziato la campagna
elettorale che lo aveva portato alla presidenza,
un motivo in più per ammazzarlo. Un assassinio che molti media ahimè
anche di casa nostra hanno celebrato belando come pecore appresso a
quelli americani e d'oltralpe, quasi fosse una conquista e
celando
bene quanto in realtà il Presidente libico sostenesse l'interesse
nostrano e non solo in quanto scudo contro l'immigrazione
clandestina. L'assassinio
del Leader libico infatti era necessaria ed improcratsinabile non
solo per quanto avversasse la lobby cui massimi burattini erano Obama
/ Clinton
– Gheddafi era riuscito ad arrivare ad essere Presidente dei Paesi
africani e guardava alla Cina – ma
anche per gl'interessi petroliferi, e non solo petroliferi, francesi
in aperto e sempre crescente contrasto con quelli italiani.
Ma mentre all'estero c'è chi dice che si corre per un loro
accrescimento il rischio di un aperto confronto italo/francese, da
noi tutto tace. Da noi, a cominciare dal “compagno”
Bergoglio, “teologo della liberazione”,
sostenuto e pare addirittura “imposto”
dalla stessa lobby
(cfr Antonio
Socci
et aliter) e comunque a braccetto con un'italiana
notoriamente vicina alla lobby, Emma Bonino,
si parla di umanitarismo
dell'accoglienza ignorando deliberatamente che se anche ne
accogliessimo 20 Mln realizzando il piano kalergi e facendo saltare
l'Italia e tutti i Paesi europei, non concluderemmo niente: in africa
sono un miliardo, e, 20 Mln sono una goccia d'acqua nel Sahara a
mezzogiorno di
luglio.
Se si guarda ciò
che oggi ha concretato Putin
- si veda ad es. i risultati economici della Russia, la crescita in
tutti i settori, la Siria e lo sgominio dell'ISIS (ed è sempre più
evidente che si tratta di una realtà creata da USA, sauditi ed
Israele) – diventa
evidente il ruolo che avrebbe potuto svolgere Silvio Berlusconi e
l'Italia: l'anello di congiunzione che avrebbe dato in grande
all'Italia il ruolo ad essa proprio, quello di essere il Centro del
Mediterraneo.
Una versione moderna dell'antico contrasto tra i Fuegger ed i Medici.
Colpire
Berlusconi
per impedire il concretarsi, tra l'altro, di questo. Colpire
Berlusconi per realizzare il piano Kalergi servendosi anche del
“compagno” Bergoglio. Ed a questo anche una Ruby può servire.
Ucciso Gheddafi fisicamente con l'attacco militare, contro
Berlusconi l'attacco è mediatico giuridico per ucciderne l'immagine,
la persona giuridica e soprattutto per annientarlo politicamente.
Ma il Tempo, la Storia, mostrano quale vera realtà si celi dietro le
idealità e così oggi ben si vede cosa si celasse dietro quella
politica i cui primi figuranti furono Obama / Clinton ed in Europa la
loro seguace Merkel. E così oggi è palese quanto quella politica
invero colpisca non solo l'Italia ma l'Europa e, segnatamente la
Germania. E, non solo nella
SPD dove tra le macerie cui è ridotta Schroeder guarda all'amico di
Berlusconi, Putin, ma, nella stessa CDU si guarda alla politica “von
dem Italiener” nel disastro Merkel e la Frauke Petri fonda, dopo la
grande vittoria elettorale personale, “Die Blaue Partei”.
Ma, la
lobby cui figuranti furono
Obama / Clinton, riprende l'attacco contro
“the Italian Men”,
agendo subdolamente. Perintanto la Corte
Europea
sta intendendo l'approccio all'Italia come un imitarne le lungaggini
giuridiche attraverso cui, come già in Italia, si scrive una
“giustizia” lontana sia dalle leggi che dalla Giustizia. La
magistratura italiana
per canto suo torna al vecchio e fatiscente quanto pretestuoso
cavallo di battaglia “Ruby”,
della corresponsabilità della quale (era maggiorenne e qund'anche
non lo fosse stata i 16 li aveva comunque compiuti) si ostina a non
occuparsi. Quello che è
peggio è che in
aperto contrasto con tutta la storia del diritto e gl'ordinamenti
giuridici esistenti e esistiti, con il diritto europeo, con la
Costituzione Italiana e la giurisprudenza italiana, nessuna norma può
valere retroattivamente come si vuole per la Severino nei confronti
di Berlusconi.
Pertinente è l'osservazione di Luigi Iovino: “Ha ragione
Berlusconi, con la corruzione che regna sovrana nella magistratura è
anacronistico che un cittadino italiano, soprattutto se ricco, venga
condannato per corruzione in atti giudiziari, mentre i magistrati che
manipolano a loro piacere giudizi, indagini e sentenze, fanno
carriere favolose pur facendo lo stesso tipo di reati”.
francesco
latteri scholten.
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