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Economia: immigrazione e distruzione dei salari: il meccanismo ed il piano Kalergi Soros con i suoi paladini.


I primi a rendersi fattivamente conto intuitivamente prima e sulla loro pelle poi, di come l'immigrazione distrugga il lavoro sono stati, immediatamente, i lavoratori addetti ai lavori più semplici ed umili. E' bene però dare anche una disamina tecnica, breve, concisa e facilmente accessibile. Ebbene l'Economia politica dà ragione a questi lavoratori. Come bene ha messo in evidenza già Adam Smith in quello che è stato il primo trattato di economia politica, istitutore della stessa scienza, ciò che determina il valore di qualsiasi merce è il lavoro. In 


particolare: “Il valore reale di tutte le diverse parti componenti del prezzo è misurato dalla quantità di lavoro che ognuna di esse può comprare o comandare. Il lavoro misura il valore non solo della parte del prezzo che si risolve in lavoro, ma anche di quella che si risolve in rendita e di quella che si risolve in profitto” (A. Simth, “La Ricchezza delle Nazioni”). Sebbene Smith giunga già alla conclusione che anche il lavoro sia alla fine una merce e dunque 


ricada e soggiaccia alle norme cui soggiacciono tutte le merci, egli non riesce ancora bene a spiegare il meccanismo del prezzo delle merci ed introduce perciò la distinzione tra valore d'uso e valore di scambio: l'acqua ha un valore d'uso inestimabile (non potremmo vivere senza) ma la sua grande disponibilità riduce al minimo il suo valore di scambio, al contrario per il diamante. Da questa ed altre riflessioni nascerà la legge di Say: “la produzione di merci genera una domanda aggregata effettiva sufficiente ad 


acquistare l'offerta totale”. Essa sarà clamoraosamente smentita dalla grande crisi del 1929. Il problema sarà risolto – ed è il meccanismo che chiarisce la distruzione del salario da parte dei migranti – nel 1871 dalla scoperta (fatta indipendentemente da William Stanley Jevons (GB), Carl Menger (Austria) e John Bates Clark (USA)) della utilità marginale o valore marginale: l'acqua è naturalmente largamente disponibile, l'ultima tazza o bottiglia hanno dunque un valore pressoché nullo: ebbene è 


il valore di quest'ultima bottiglia che di fatto determina il prezzo. Il lavoro è una merce, anzi La Merce e la legge del valore marginale vale ovviamente anche per esso. E qui si svela il meccanismo di distruzione del salario operato dalla immigrazione: essa distrugge il lavoro marginale e con esso tutto il mercato del lavoro come abbondantemente accaduto in questi anni. Con esso distrugge anche le personalità dei 


singoli, la famiglia, le identità, le culture, le società: come nel Piano Kalergi. Ecco l'azione sovversiva della Open Society di Soros e quella a lui ispirata anche di una Chiesa non più in linea – ma in contrasto – con la pastorale del lavoro portata avanti con forza da “Sollecitudo rei socialis” di Leone XIII sino a Benedetto XVI. Tra i nomi illustri (o famigerati?) che si iscrivono nella “linea Soros” vi sono oltre numerosi 


ecclesiastici, ben 14 parlamentari europei: Brando Maria Benifei, Sergio Cofferati, Cecile Kyenge, Alessia Mosca, Andrea Cozzolino, Elena Gentile, Roberto Gualtieri, Isabella De Monte, Luigi Morgano, Pier Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Elena Schlein, Daniele Viotti. Della Lista Tsipras è Barbara Spinelli. La linea politica di Grillo è anch'essa in sintonia.
francesco latteri scholten.

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