Sono
milioni di cittadini, qualificati, spesso qualificatissimi, con
diplomi, lauree e specializzazioni. Hanno lavorato e lavorano: tanto,
spesso tantissimo, con lavori anche di alta dirigenza, grande
responsabilità, impegno. Tuttavia il contratto di lavoro è un
contratto di lavoro di “collaborazione continuativa fiduciaria”
firmato di mese in mese che serve ai datori di lavoro – anche
parlamentari – a farsi dare l'assegno per il collaboratore, che poi
è diviso in almeno tre. Il tanto lavoro svolto è poi regolarmente
attribuito a gente che non si è mai vista sul posto di lavoro e che
ottiene super ingaggi manageriali grazie a qualche cacciatore di
teste compiacente. Chi quel lavoro ha fatto, ed ha potuto farlo
perchè aveva la competenza e la preparazione, è invece “un'ombra
nell'ombra” che non risulta da nessuna parte e non ha diritto
neppure alla disoccupazione. Invece il “datore di lavoro”, lui sì
ha diritto ad eventualmente impugnare il contratto. E' significativo
che sul “cedolino” compaia il solo nome del
“collaboratore
fiduciario”. Il datore di lavoro, lui sì può dare le eventuali
colpe, specie penali del proprio operare a chi ne è colpevolissimo.
E, soprattutto, abbiamo non il diritto, bensì il dovere di tacere.
Anche perché, se parlassimo, magari potrebbe risultare che la
“Storia d'Italia” scritta dai Media è falsa e, peggio, parlare
di quella vera. Idem con patate i tanti volontari, specie di
associazioni religiose, che fanno il tantissimo lavoro, spesso
qualificato, in cambio di vitto ed alloggio e non risultano da
nessuna parte. Forme di volontariato vietate nella maggior parte dei
Paesi Occidentali. Hanno tutti diritto, eventualmente si capisce, al
“riscatto della Laurea” perché tanto è riconosciuta per qualche
decina di Euro. Sono ancor peggio che precari: sono inoccupati. Ed
ovviamente lo sono per colpa propria perché il sistema, che senza di
loro non reggerebbe, non può prendersi la responsabilità di
quest'infamia. E se, come feci io, che di
questa élite facevo e
faccio parte, osano andare dai sindacati vengono trattati come
provocatori e cacciati: loro rappresentano i lavoratori. Quanto costa
allo Stato il sussidio di disoccupazione, 900 Euro, ben di più dei
780 del RdC che la maggior parte neppure percepiscono per intero? Ed
il lavoro qualificato, di levatura culturale che svolgiamo da anni e
con successo ma che non ci viene riconosciuto, nulla conta: anzi DEVE
esserci tolto. E' fondamentale invece – e non importa se magari non
ne abbiamo la prestanza fisica – che andiamo a tagliare l'erba di
qualche prato pubblico perché questo è ciò che abbiamo da essere:
derubati delle nostre qualifiche e competenze (e il lavoro fatto con
quelle, attribuito ad altri)... E, ovviamente: l'erba dobbiamo
tagliarla
con la falce e possibilmente con attaccata al piede una
catena con la palla di piombo. Questo perché siamo una Repubblica
fondata sul Lavoro, perché i cittadini hanno pari dignità sociale e
perché la Repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro. Grazie
Sindacati, Grazie Sinistra e Grazie Destra. Spero una cosa sola: che
la Storia continui per la direzione che ha preso: quella di
cancellarvi. Forza Governo Lega / 5 Stelle, Forza Giuzseppe Conte,
Forza Matteo Salvini, Forza Luigi di Maio. Siamo solo, come scrive
Paco Ignacio Taibo II, solo “ombre nell'ombra”, cittadini di
terza categoria, e probabilmente destinati a restarlo, ma almeno
l'ombra adesso ce la si riconosce.
francesco
latteri scholten
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