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Sodomia: Capitale e Demonio VS Aristotele, San Paolo e San Tommaso.


Mai il “gay friendly” ha avuto tanta diffusione mediatica come dai tempi della presidenza Obama/Clinton e diffusione anche nella Chiesa cattolica come dopo l'imposizione da parte dello stesso duo – e delle lobby che li sostiene – del pontefice Francesco. Eppure anche laddove i matrimoni gay sono perfettamente legalizzati e la discriminazione sociale praticamente assente questi continuano ad essere decisamente minoranza con statistiche sempre decisamente inferiori al 10%. Negli USA la lotta per la Famiglia tradizionale ha svolto un ruolo di primo piano nell'agone politico, come anche in Francia ed i “Family Day” ed il NoGender hanno contribuito con determinazione alla affermazione di Donald Trump. La lotta ovviamente non si è fermata: prosegue, in nome della giustizia, dell'eguaglianza, della bellezza. L'intensità è ben maggiore a quanto il “decisamente meno del 10%” possa giustificare ed il fine pare non essere neppure più l'eguaglianza, bensì già lo stadio successivo, ovvero la discriminazione della eterosessualità. Ma, perchè il Capitale, specie quello di 


impronta firestoniana e manchesteriana, interviene mediaticamente con tanta forza ed impeto a spada tratta? La risposta è che se la realtà immediata più povera dell'unione gay è l'utero in affitto, la prospettiva è quella dell'uomo in provetta. L'unione gay è infatti di per sé una forma già compiuta di separazione della sessualità dalla procreazione. L'uomo in provetta infatti è uno dei progetti a cui già lavoravano alacremente Joseph Mengele e gli altri scienziati di Adolf Hitler che a Firestone si ispirava. Tuttavia, all'epoca, sebbene si lavorasse all'uomo superiore ed allo sterminio delle forme inferiori (Down, malati, storpi, vecchi, razze), il Capitalismo ancora non era giunto alla coscienza che proprio l'unione gay costituisse di fatto la separazione tra sessualità e procreazione e che dunque la lotta per l' “eguaglianza” di queste fosse la leva ideale, in nome della “giustizia”, per portare avanti il progetto dell'uomo in provetta. Apparentemente si creano una “nuova umanità” - quella che si rivendica oggi -, invero si elimina l' Uomo, la Persona, la procreazione umana. Si assume appieno 


l'ottica del 666, il nome del Demonio, l'unico essere cui nome è un numero e la cui finalità è la riduzione a sé, ovvero a numero, anche dell'uomo: l'annichilimento dell'uomo in quanto Persona: Sauron ed il suo tirapiedi Sarumann si creano gl'esseri che loro servono per il loro potere aberrante ed abominevole. Invero l'essere maschio e femmina e l'inscindibilità di sessualità e procreazione fanno fondamentalmente ed intrinsecamente parte dell'essere Uomo/Donna e Persona. Significativa è qui la vicenda umana di uno dei filosofi più grandi, Platone. Dopo giovanili aperture all'omosessualità ed alla pederastria, c'è il passaggio netto e deciso alla eterosessualità finalizzata alla procreazione a partire dalla migliore delle sue opere, della piena maturità, “Il Simposio”, fino al sostegno esclusivo ne “Le Leggi”. Sono posizioni ferme in Aristotele, Paolo di Tarso e Tommaso d'Aquino: l'uscita dalla eterosessualità è data da “una forza di errore” originata dal disordine delle passioni interiori che porta al disordine negli atti esteriori.
francesco latteri scholten.

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