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E' uscito "Scritti cattolici" del filosofo Francesco Latteri Scholten


La selezione dei saggi raccolti segue un percorso culturale ma anche filosofico e spirituale ben preciso. Si parte dal Fascino di Dio che porta al SI' a Dio, dall'atto di Fede presupposto imprescindibile e dalla incommensurabilità di Dio – che implica ad es. l'imperscrutabilità delle sue vie – con il celeberrimo aneddoto di Sant'Agostino di Ippona e del bimbo che vuol travasare con un secchio il mare nella buca scavata. Si inquadra quindi indirettamente il Dogma centrale della ns Fede - “L'Incarnazione, Vita, morte e Risurrezione di ns Signore Gesù Cristo” – se non credessimo nel quale, ben dice San Paolo, “vana sarebbe la nostra Fede”. Propriamente “l' Incarnazione, Vita, morte e Risurrezione di ns Signore Gesù Cristo” è un Miracolo. La nostra Fede dunque, pur non essendo una fede neo e dei miracolismi, è una Fede che non ha una base prettamente ed esclusivamente razionale e razionalista ma parte da qualcosa che si colloca “Oltre”. C'è qui il raffronto Fede / Ragione quale si è connotato nella Chiesa stessa. L'oggetto è quello delle Stimmate e la figura di riferimento quella magnifica di San Pio da Pietrelcina. C'è il formarsi di due fronti opposti: il fronte della fede autentica tradizionale e quello razionalista che pone i suoi parametri con i quali Dio non è esperibile e la cui affermazione farebbe della Chiesa una specie di ONG a base ideologica. Si va quindi al raffronto oggi imprescindibile tra il “Sacro ed il Profano” che si esplica nelle due dimensioni dello Spazio e del Tempo oramai ampiamente entrambe secolarizzate e laicizzate. La Fede necessita il recupero del Sacro tanto nella dimensione del Tempo (il ritorno allo scandimento del giorno dal tempo della preghiera: Lodi, Mattutino, Ora Media, Vespro, Compieta; lo scandimento dell'anno: Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste) e quindi anche il ritrovo di uno Spazio in cui raccogliersi per la preghiera. Si passa poi al raffronto tra un percorso di Fede (Sant'Ignazio) ed uno laico (James Joyce) ed a quello psicologico di Fede (Sant'Ignazio) e quello laico (Sigmund Freud). Il confronto tra due grandi intellettuali, una cattolica, Edith Stein (Santa, Martire e Dottore della Chiesa) ed uno laico, Jean Paul Sartre apre al confronto sul piano socioculturale e politico. Qui il falso progressismo apre al '68 e questi ad una società secolarista e laicista connotata dall'aborto, dall'eutanasia e dalla ideologia Gender. Di fatto, per altra via, si è tornati al concetto di «Vita indegna di essere vissuta» di memoria nazista, una società connotata da denatalità, senescenza e morte. Si passa allora alla valutazione della figura di Paolo VI e della sua lotta contro il «fumo di Satana» nella Chiesa e contro il marxismo. La sua figura sfocia in quella di Giovanni Paolo II e la caduta di Yalta. Si arriva così alla contemporaneità e qui da un lato agli attacchi degli antipapisti nella stessa Chiesa e, dall'altro, addirittura proprio in Francia, l'inizio della presa di coscienza e la rivalutazione del cristianesimo da parte della “Intellighentia”. Infine la trattazione di due tematiche fondamentali: la Vita e la Famiglia con la figura di Hegel che le pone a fondamento del Diritto. Infine il diritto e la crocifissione di ns Signore. Per chiudere ho pensato ad un saggio che riporta la lotta, all'interno della Chiesa, nel Seicento, tra progressisti e conservatori: il «Caso Galileo Galilei».

"Scritti cattolici" è disponibile al link:

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