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Lo dice il Bandana: è solo un no all'Europa



Di Daniel di Schuler
"Quello è solo un no all’Europa”. 
Lo dice il Bandana: uno dei loro, se non si parlasse di milardi. Di cifre così grandi da necessitare una traduzione. Se divido per sessanta milioni d’italiani, però, un miliardo si trasforma in 15 Euro a cucuzza. E i trenta e passa miliardi del Mes diventano 500 Euro per ognuno di noi. (Chiaro: non direttamente nelle nostre tasche; al nostro paese per affrontare le spese per la lotta al covid). Per una famiglia di quattro persone, 2.000 Euro. Prestati senza condizioni. Da restituire a nostro piacimento. Con un misero 0,1% d’interessi. Poi ci sono gli Euro dell’accordo franco-tedesco. Per l’Italia sono 100 miliardi e per ogni famiglia altri 6.000 Euro. (E in totale sarebbero 8.000) Non in prestito, questi: proprio regalati. Una manna dal cielo? No, come non lo è stato il piano Marshall. Solo il minimo per ripartire. L’inizio, a ogni modo, di una condivisione europea dei rischi finanziari. Di che cominciare a sperare, se ne non si è tra i cialtroni del nazional-populismo (purtroppo, non tutti all’opposizione). Per loro il Mes vale Bibbiano. I loro militanti non ne sanno una cippa, ma basta nominarlo perché 


mettano mano ai forconi. Quanto al piano di Macron e Merkel, vai a sapere. Servono logiche terrapiattiste, per capire le sragioni per cui dovremmo rifiutare quei soldi. Tranne la più banale. Poter poi continuare a strillare contro l’Europa che non farebbe niente per noi. (E che abbia già fatto tantissimo, anche in questi mesi, poco importa). Che volete, mentre le organizzazioni di agricoltori mandano aerei a prelevare i braccianti in Africa, non si può farneticare contro i “negher”. Perlomeno che l’Europa resti cattiva e lontana, altrimenti Mojito Papeete sarebbe costretto a fare scena muta. Non pensano a lui, a ogni modo, i suoi amicuzzi che vorrebbero non ci arrivasse nulla. Gli austriaci per cui i negher siamo noi. Orban e gli altri di Visegrad che vivono di fondi europei e li vorrebbero tutti per loro. Alleati che spiegano quasi tutto dei nostri sovranisti. Con il Tricolore sempre in mano, ma con interessi chissà dove. Molto filo-russi, un po’ meno filo-cinesi e per niente filo-italiani.


Daniel Di Schuler


E' nato il 12 settembre 1964, Scrittore, Pittore e Scultore, conosciuto per i numerosi viaggi vive in un villaggio di pescatori vicino Fisterra. Il suo romanzo “Un'Odissea minuta” edito da Baldini e Castoldi è stato finalista del Premio Italo Calvino. E' scrivener c/o Baldini + Castoldi, Bertoner editore e Albe Edizioni

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