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Ru486 e comunicazione mediatica: due immagini controproducenti.

 

Di Kathrin von Hohenstaufen

Due immagini controproducenti: il manifesto pro-life e la foto della rimozione.

La prima immagine non si rende conto di promettere alle donne che la Ru486, tramite i malesseri procurati, possa restituir loro il potere di Biancaneve, della fanciulla vittima agli occhi del Principe Azzurro soccorritore. In un'epoca in cui le donne progressiste hanno censurato questo ruolo femminile (e potenzialmente ne sentono il fascino inconfessabile) si rischia con la pubblicità pro-life di spingerle ad assumere la pillola in cerca di attenzioni ed accudimento.




La seconda, desolante ed arrugginita, fa immediatamente rimpiangere l'assenza di Biancaneve, fa avvertire subito il senso dello svelamento della realtà e la malinconia del sogno. Ed ahimè, rievoca brutalmente l'esperienza sensoriale del raschiamento.

Due scelte comunicative infelici.


Kathrin von Hohenstaufen




Libero Professionista,

Haematologist, è stata Senior Fellow in Medical Oncology presso University of Southampton. Lavora a diversi Research project. Ha lavorato come Research fellow presso la University of Leeds, è stata Haematologist presso Oncology Institute of Southern Switzerland - Ente Ospedaliero Cantonale ed è stata Haematologist presso il Policlinico di Milano.






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