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Un quarto degli elettori era fatto d'immigrati



Di Daniel Di Schuler

Un quarto degli elettori era fatto d’immigrati

eppure la Germania resta la Germania. Una lezione anche per tanti tra noi. Questo, prima di salutare Mutti Angela. Come valutarla? In confronto ad Adenauer, Brandt, Schmidt o Kohl, pare solo dignitosa. Paragonata a certe mezze figure, o completi pagliacci, espressi altrove dalla politica sembra una grande statista. La verità sta da qualche parte nel mezzo. Di sicuro non nelle cavolate su di lei che circolavano dalle nostre parti. A un certo punto era stata trasformata in un mostro; nella erinni del rigore economicista. La si accusava, cosa ridicola trattandosi della cancelliera, di "fare gli interessi della Germania". Era vero, questo sì, che non fosse una fervente europeista. Lo è diventata poi, imparando a conoscere meglio l'Europa. Con una capacità di cambiare che è una delle sue doti. Senza curarsi della popolarità. Andando controcorrente,

 



quando è stato il caso. Sorretta, e per fortuna sono le parole di un suo critico, "da un'etica senza confronti". Il resto è ancora nei risultati di ieri. Si pensi di lei quel che si vuole, ma lascia dietro di sé una democrazia ancora solida. In cui i partiti restano al centro della politica, anche se questo renderà difficile formare un governo. In un paese che si è spostato a sinistra ed è diventato molto più verde, ma dove democristiani e liberali continueranno a contare. Soprattutto, dove l'ondata nazional-populista si è arrestata. Contenuta nel risultato e confinata nella vecchia DDR. Un dato che meriterebbe una riflessione. Pare proprio che il sovranismo attecchisca solo dove manca una tradizione democratica o dove non sono stati fatti i conti con il passato. Dovrebbero pensarci gli ungheresi, ricordandosi delle Croci Frecciate. Dovrebbero pensarci gli austriaci. Fieri compaesani del führer, furono tra i nazisti più convinti. Si sono poi assolti da ogni colpa raccontandosi d'esser stati vittime del nazismo. Dovrebbero pensarci, di nuovo, anche tanti tra noi.


Daniel Di Schuler




E' nato il 12 settembre 1964, Scrittore, Pittore e Scultore, conosciuto per i numerosi viaggi vive in un villaggio di pescatori vicino Fisterra. Il suo romanzo “Un'Odissea minuta” edito da Baldini e Castoldi è stato finalista del Premio Italo Calvino. E' scrivener c/o Baldini + Castoldi, Bertoner editore e Albe Edizioni. Il suo ultimo lavoro è “L'ora che il tempo dice” pubblicato da Ex Cogita.




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