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Sconfitta di Varoufakis ed empasse di Tsipras.


Quattro mesi di deroga anzicché 6 e l'obbligo cogente delle riforme pena interventi della "Troika". La sfida urlata di Yanis Varoufakis si scontra alla fine con la spada di Damocle di non avere altri possibili creditori che la UE per poter pagare gli stipendi ai propri statali a fine mese. Si sbriciola anche la pretesa - sostenuta con Tsipras - di essere gl'araldi di una nuova UE connotata da un diverso programma economico a fronte del dato di fatto sia dell'inesistenza di un reale progetto economico alternativo sia dell'impossibbilità di attuarlo (qualora ci fosse stato) in tempi così ristretti. Al momento in una UE in cui praticamente tutti i Paesi membri debbono confrontarsi con debiti pubblici pericolosamente vicini al PIL l'unica prospettiva reale rimane quella avviata da Schroeder e messa in atto da Angela Merkel ovvero riformare le strutture politico legislative ed economico sociali onde favorire un massiccio investimento economico dei privati (e 315 Mld di Eu sono già in dirittura). Riforme avviate del resto già in modo tutt'altro che indolore nella stessa Germania, in itinere negl'altri Paesi - tra cui l'Italia - e già abbordate in maniera cruenta nella stessa Grecia. Al flop di Varoufakis e Tsipras - "Il bene è soltanto che si sia evitato il peggio" è il commento dell'opposizione di Nea Demokratia il cui ex Ministro Georgiadis ha twittato "l'unica linea rossa rimasta è quella del colletto della giacca di Varoufakis" - si aggiunge ora una doppia empasse estera ed interna per Tsipras. "Fuori", dopo le reiterate minacce a muso duro di non restituire i debiti - che sono valse in sede europea il distanziamento dell'Italia e l'irrigidimento di Francia e Germania - è ora più difficile trovare eventuali investitori. All' "interno" è ora praticamente impossibile portare avanti le promesse fatte ai propri elettori e si dovrà ripiegare su una politica sostanzialmente assai simile a quella del precedente governo, come fa notare il quotidiano "Kathimerini": "Il Governo greco è approdato alla realtà ed è ormai evidente il contesto asfissiante nel quale è costretto a muoversi per evitare la bancarotta e qualsiasi discussione sul fatto che la Grecia abbia avuto successo o sia incappata in una disfatta totale è non solo inutile ma anzi dannosa. La Grecia deve combattere per impedire che si perda tutto ciò che si è sinora costruito con grande impegno e fatica..."
francesco latteri scholten

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