Il
Prof. Filippo Grasso – avevo già avuto modo di incontrarlo ai
Convegni CISS dei Nebrodi – è apportatore, oltre che di
professionalità, anche di indiscutibile “Bon ton”. Sono incerto,
ma poi mi decido e gli chiedo faceto se è disponibile ad una posa
scherzosa davanti al bel buffet, già imbandito, insieme all'amico
Benedetto di Lapi. Mi guarda semiserio, ma poi con un sorriso
acconsentono tutti. Visto il successo ripeto l'approccio e riesco a
strappargli qualche battuta sulla sua opinione in qualità di
Professore Universitario sul turismo religioso, sul quale il Convegno
dell'AFEIP di Gliaca in definitiva verte. “Il turismo di matrice
religiosa è molto sentito e perciò assai forte ed importante,
specie nel territorio nebroideo. Qui il Santuario più importante è
certamente quello del Tindari, reso celebre anche dai racconti di
Andrea Camilleri (Una gita a Tindari) e di Leonardo Sciascia (La
morte dell'inquisitore). Tuttavia i santuari, le tradizioni e le
rappresentazioni religiose sono tante e fortunatamente ancora molto
sentite. Sono importanti per molti nostri migranti che dal
“continente” o anche dall'estero, spesso ritornano in coincidenza
con le realtà e le occasioni di matrice religiosa. E' una fetta
importante anche per il lavoro che porta sul territorio. Per esso è
perciò fondamentale fare attenzione, al pari di qualsiasi altro tipo
di turismo, a tre aspetti: accoglienza; ospitalità; accompagnamento.
I tre assi portanti del turismo”. La tesi del Prof. Grasso è
confermata
anche dall' Ing. Rosario Mollica, Presidente dell'AFEIP:
“Il turismo in Sicilia è ricco di tesori e quello di matrice
religiosa è uno di questi. Il Bene si sposa al Bello ed il Santuario
di Tindari è la “punta di un iceberg” e deve avere funzione di
valorizzazione e congiungimento di questo Bene con i tanti altri
presenti sul territorio, ma anche con la bellezza e l'arte anche non
religiosa. Bisogna valorizzare la bellezza. I migranti possono avere
un ruolo importante perché il loro Cuore è rimasto in Sicilia.”
Moderatrice del Convegno è la Dott.sa Rosalba Mollica, che introduce
anche a diversi altri aspetti del turismo religioso, quale ad es.
quello di svincolarsi dall'ingorgo, caratteristico per tutti i Paesi
UE, di concentrarsi solo sul periodo estivo. Il turismo religioso
oltre alle ricorrenze del “Ferragosto” presenta infatti non solo
quelle di Natale e Pasqua, ma le tante, tantissime ricorrenze specie
locali che si distribuiscono su tutto l'arco dell'anno. “E' ciò
che importa perché guardiamo ad un turismo che copra l'arco di 365
giorni. A questo fine l'AIFEP porta avanti un programma importante di
corsi di formazione professionali, alcuni dei quali prendono avvio
già domani stesso, in sinergia con altri istituti territoriali ed
internazionali.” Il Dott. Gabriele Panissidi ha invece rilevato
come la ricerca abbia messo in luce l'importanza del “fattore
nostalgia” e quindi
l'elemento genealogico, da qui anche il titolo
“Dai Tindari alla Madonna nera”, ossia il fattore che va dalle
origini e tradizioni dei nostri Paesi e si sviluppa sino ai nostri
giorni. Importante è l'aggregazione di questo turismo anche alle
altre forme, quali quello estivo (mare), quello ludico, quello
agrituristico etc. Ultima relatrice, la Dott.sa Natalia Carianni, ha
fatto ben vedere come gli studi dell'AFEIP abbiano già trovato
realizzazione concreta in pacchetti a disposizione già prossimamente
per i migranti in arrivo all'aeroporto di Fontanarossa (CT) e
successimamente anche di Palermo o Trapani. La formula è quella già
altrimenti collaudata dell' 8 giorni 7 notti. Si inizia il primo
giorno con “La gita a Tindari” si alloggia all' Hotel “la
Grotta” all'interno del complesso “la Sacra Famiglia”, un buon
tre stelle. I prezzi ancora da definire, ma orientativamente intorno
ai 700 Euro. Insomma progetti già in fase di avanzata realizzazione.
francesco
latteri scholten.
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