Niente
più “buone vacanze” alla Casa Bianca, bensì un caloroso
“Buon Natale”. Israele c'è da tremila anni e da allora
Gerusalemme ne è la Capitale. E, così, lo ha ribadito con
forza, finalmente, The Donald: per i grandi temi etici, la
famiglia, la sessualità, l'aborto, etc. il riferimento della legge
deve essere quello scientifico. Dunque basta ideologizzazioni,
comprese quelle religiose. Allora perciò l'aborto è omicidio (il
DNA dell'embrione è diverso da quello della madre che perciò stesso
non può disporne a proprio piacimento), la procreazione avviene per
il rapporto tra un uomo ed una donna (ergo niente famiglie gay e
adozioni gay, uteri in affitto etc). L'effetto, per l'uomo di oggi,
deviato dalle ideologie che sono riuscite a penetrare in profondità
persino il cristianesimo, è roborante. Mentre il cristianesimo con
la teologia della liberazione è riuscito a portare a capo della
Chiesa un Pontefice le cui elucubrazioni trovano concrezione in una
“Amoris laetitia” del tutto disorientante, The President
riesce a ridare un indirizzo certo e criteri di orientamento
oggettivi quali quelli antropologici della cultura e della religione
occidentale di sempre. L'uomo di oggi, il peggior ideologizzato,
quello che neppure più si rende conto della propria
ideologizzazione, dall'alto delle sue conquiste tecnologiche frutto
di una scienza dall'indirizzo dato prima e che ora va deviando nel
nulla, si arroga di chiamare “oscurantista” l'uomo medioevale
timorato di Dio e
retrograda la scienza dall'indirizzo dato prima.
Eppure prima, seppure su fronti contrapposti, l'uomo di scienza –
da Eratostene a Galileo, ad Einstein – operava nella convinzione
che la natura fosse il grande libro scritto da Dio e con i metafisici
– da Talete a Parmenide, da Platone ed Aristotele a San Tommaso, a
Cartesio, a Edith Stein - condivideva la convinzione che la
“Rivelazione” e la scienza dovessero alla fine portare allo
stesso punto e perciò incontrarsi. Condividevano altresì la
convinzione che il mezzo che a ciò dovesse portare fosse anch'esso
comune per tutti: la Ragione da Dio data all'uomo proprio a tale
fine. Lo condividevano gli studiosi del sociale, della polis, uno
per tutti il più grande, Thomas Hobbes. Nell'Arte l'aveva
espresso magistralmente Francisco Goya con “Il sonno della
Ragione produce mostri”. Si tratta della concezione che ha portato
alla più grande Enciclica del Novecento, scritta a quattro mani da
San Giovanni Paolo II e da Joseph Card. Ratzinger, la “Fides
et Ratio”. Concezioni condivise anche, già anni prima, anche
dai più trasgressivi degl'intellettuali laici, uno per tutti: Pier
Paolo Pasolini. Animatori sempre sono stati la Ragione e lo
Spirito, per tutti e a prescindere. Oggi invece, dimentichi, ci
si muove, anche nella Chiesa ahimé, in
nome di un “modernismo”
né specificato né altro, connotato dal materialismo
egualitarista ed edonista tout court che più che nota di fondo
ne è il suono monotono. Attraverso le ideologie del secolo delle
ideologie, il Novecento, esso ha prima tentato di entrare nella
scienza per deviarla, ed infine anche, grazie alla teologia della
liberazione, nel cristianesimo. Il “modernismo”: “avete
fatto di tutto per cercare di seguirci su una via sbagliata...” è
l'affermazione che più di ogni altra fa centro, quella di Gianni
Vattimo. E così la Chiesa in nome di una falsa carità ha
progressivamente perso la propria eticità grazie anche a figure
quali quella di un certo – a torto assai celebrato - Card.
Martini, che a Milano, per non offendere i divorziati ha fatto
a meno di celebrare con la dovuta decorosità i ventennali,
venticinquennali e cinquatennali di matrimonio, testimonianza di
una vita cristiana autentica e profonda vissuta davvero. E, la
tesi del “non offendere” è dilagata, di pari passo alla rinuncia
della testimonianza di fede. Non bisogna offendere divorziati,
abortisti, omosessuali, appartenenti ad altre religioni e chi sia
sia. Basta croci, via i presepi, niente “Buon Natale”, via la
Cultura e la Tradizione. Via Cristo in nome di un umanesimo laico
che si autoproclama ed incensa quale vero interprete moderno, si
capisce, di Gesù, di cui addirittura generali di ordini religiosi
osano
dire apertamente che non si sa se sia realmente esistito né
cosa realmente abbia detto. E così l'uomo che si è innalzato
è un uomo che non solo non sa più se realmente sia esistito
Cristo e cosa realmente abbia detto, ma che come vuole Nietzsche
ha completamente perso anche sé stesso ed ogni possibile riferimento
antropologico plausibile e si muove nel nulla all'indirizzo del
niente. Rammarica assai un Papa a braccetto con leaders
politici quali Obama / Clinton (quest'ultima notoriamente vicina a
satanisti del culto di Thelema) vicini ai massimi operatori nel
settore dell'aborto e dell'eutanasia, o da noi ad es. Emma Bonino.
E, orgoglioso di esserlo. Di contro, finalmente testimonianze
cristiane aperte e forti da parte dei laici e quella di The Donald è
chiara e lampante e ricorda, perentoria, all'Occidente, le sue
radici, la sua Storia, la sua Culura, i suoi valori: donde viene e
dove debba volgersi.
francesco
latteri scholten.
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