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Sì al nucleare iraniano: l'Occidente passa dai Sunniti agli Sciiti.


L'accordo con l'IRAN per il via libera alla produzione di energia atomica ad uso civile è doppiamente storico: 1) pone fine ad una vicenda che si protraeva da 13 anni in seno ad una contrapposizione che perdurava da oltre 30; 2) segna un avvicinamento decisivo agli sciiti ed un primo distacco dai sunniti da parte occidentale. Certamente alla vicenda non sono estranei Al Qaeda prima e poi la fondazione dell'ISIS con decapitazioni, stragi, abbattimento di monumenti e quant'altro, il tutto pretesamente in nome dell' ideale di un Islam invero assai lontano da ogni precedente storico e di un suo "Califfato". Terrorismo non solo lecito ma doveroso per l'attacco all'Occidente, il "Grande Satana". Il sostegno dietro le quinte, ma neppure troppo celatamente, da parte della maggiore potenza sunnita, l'Arabia Saudita, è certamente un "tocco" ulteriore. Così l'Occidente attaccato - il primo attacco in grande stile fu l'11 settembre - comincia a prendere posizione in quanto gli è di più lontano: guerre di religione che lo hanno afflitto secoli addietro e che riteneva ormai definitivamente appartenenti ad un passato, offuscato dalle nebbie del Lete. In Medio Oriente invero si tratta di una controversia più viva ed attuale che mai come le infauste cronache di tutti i giorni testimoniano. La vicenda tuttavia "è vecchia quanto il cucco" e forse più: essa infatti percorre interamente la storia dell'Islam praticamente dalle sue origini. La data precisa è infatti il 632, ovvero l'anno della morte di Maometto. A differenza dei Vangeli, nel Corano non esiste infatti un "Tu es Petrus..." per cui si pose la questione. In particolare i sostenitori dell'insegnamento del Profeta, la Sunna da cui "Sunniti",ritennero che spettasse a loro eleggerne il successore, mentre i sostenitori di Alì, cugino e genero di Maometto, gli Shi'atul Alì ovvero "Sciiti" sostenettero che successore dovesse essere quest'ultimo. La differenza fondamentale non è tanto la questione della successione quanto il fatto che per i Sunniti il successore legittimo è il Califfo, guardiano della Sharia con funzioni eminentemente politiche, mentre per gli Sciiti è l'Imam le cui funzioni sono anzitutto religiose.... Insomma la questione è: è un politico o un religioso a dover guidare lo Stato totalitarista religioso? Ossia: a chi spetta il potere temporale. Per noi invece la questione è che se da una parte vi è uno Stato Sunnita che ha apertamente dichiarato guerra all'Occidente e non fa che colpirlo, dall'altro nessuno Stato Sciita sinora l'ha fatto, nessuno Sciita ci ha abbattuto le Torri Gemelle, colpito Charlie Hebdo, colpito musei, sedi diplomatiche, ammazzato turisti inermi in spiaggia, distrutto siti come Palmira, decapitato gente a iosa etc. Insomma cui ben venga un deciso cambio di fronte e con buona pace di Nethanyau...
francesco latteri scholten

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