L'Oki, il No all'Euro, vince con oltre il 61.5% in Grecia, a testimonianza del fatto che i reiterati abbuoni del debito per il 100% del PIL (e per tre volte solo dal 2012) non ci hanno procurato alcuna riconoscenza, così come non vi sia alla fine alcuna coscienza - fatte le debite eccezioni - a livello di massa del fatto che il vero problema per la Grecia sia quello della ristrutturazione della propria economia. Proprio in questo però Putin e l'UEE possono probabilmente dare una mano più proficuamente che Germania, Francia, Italia o l'UE in genere. Tsipras e Varoufakis (che ora festeggiano) hanno ostentato le radici culturali greche dell'Europa e della democrazia in genere (anche se qui bisognerebbe parlare più di populismo) dimenticando che proprio il loro fare testimoni che a differenza anzitutto dell'Italia, dove è nato, e di Germania e Francia, la Grecia non ha avuto un vero Rinascimento di quelle radici e sia perciò rimasta culturalmentre più lagata a Bisanzio ed ai bizantinismi. L'Oki, piaccia o meno è quasi obbligatoriamente un ritorno alla Dracma e, per quante acrobazie si vogliano fare, ad una Dracma difficilmente ancorabile all'Euro. E' un orizzonte nel quale l'inflazione che si prospetta farà impallidire qualsiasi confronto con le austerity della Merkel e dalla quale solo un fattivo intervento di Putin e dell'UEE - oltre che ancora un sostegno dell'UE - potranno dare qualche aiuto concreto. Che ciò accada è tutt'altro che improbabile o contraddittorio, infatti la prospettiva che va adesso aprendosi ha i suoi lati assai vantaggiosi anche proprio per l'UE e segnatamente per la Germania di Angela Merkel: una Grecia sbocco sul Mediterraneo per Putin infatti, sebbene invisa alla NATO, costituisce un ottimo scudo contro una Turchia che ormai nulla ha più a che fare con quella del suo fondatore laico Ata Turk, ma ha a che fare (e molto strettamente) con l'ISIS di cui è uno dei maggiori fornitori di armi e denaro dopo l'Arabia Saudita, e, la vicenda del Cargo porta container turco colpito di fronte alle coste libiche dovrebbe fare riflettere. E, alla fine dei conti lo Zar Putin una garanzia la dà (e solidissima anche): con lui l'ISIS troverebbe pane per i propri denti...
francesco latteri scholten
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