L'organizzazione
è stata di Agostino Di Lapi del CISS Nebrodi – ma una mano
significativa l'ha data il neo Sindaco Alvaro Riolo – l'idea è
invece di Francesco Punzo del CISS di Palermo. L'orizzonte, meglio il
point de vue, da cui la tematica è stata trattata è quella
particolare e tutta sturziana del liberalismo sociale che prende i
suoi inizi dalla “Rerum Novarum” e da tutta la successiva
dottrina – “Quadrigesimus annus” e “Centesimus annus” per
citarne solo alcune – per arrivare ai giorni nostri. Dunque
liberalismo che però guarda con attenzione alla dignità della
persona. Lo specifica Di Lapi nell'intervento che apre il Convegno.
L'Università ha necessariamente un ruolo fondamentale per lo
sviluppo del territorio e dunque per la dignità della persona. Dal
1963 alla Harward University è aggiunta alla funzione di
trasmissione del Sapere ed a quella di incremento dello stesso, la
così detta terza missione (la regolamentazione è del 1980 con il
Bayh Dole Act), ovvero il rapporto Università / società e mercato,
ovvero tutte le relazioni che l'Università ha con il mercato e la società. In Europa si parla di terza missione a partire da un documento dell'UE del 2000 in cui si proponeva di promuovere l'innovazione in un'economia fondata sulla conoscenza. La prima esperienza italiana è il VQR 2004-2010 poi il decreto legislativo 19/2012 ed il DM 47/2013. “Le Università sono creatrici di beni comuni e lo sguardo va rivolto non solo ai risultati economici ma anche a quelli sociali. Nelle “learning society” il perno di tutto diventa sempre più l'uomo e la sua capacità di mettere a frutto le proprie potenzialità non solo conoscitive e creative ma anche etiche. Ciò riporta in primo piano la concezione di Don Sturzo. Sul piano operativo, quello chiamato ad ispirarsi ai valori è centrale invece lo Spin Off, ovvero l'utilizzo imprenditoriale di prodotti e servizi derivanti dall'attività di ricerca dell'Università. L'Università diventa insomma un
ponte con le imprese ed il mercato.” L' Avv. Alvaro Riolo, reduce dai primi impegni forti della nuova amministrazione (e dai primi meritati successi, quali acqua, pulitura spiagge e cittadina) indica invece un tema importante cui sinora la politica universitaria non si è dedicata: “si parla spesso di fuga dei cervelli: ebbene si deve mirare invece al ritorno dei cervelli quale del resto anche la politica della UE mira: interazione con gli altri Paesi ma anche ritorno.” Filadelfio Mancuso, Docente di Diritto Commerciale, ha invece messo in luce come proprio dalla “Terza Missione dell'Università sia derivato agli USA uno dei suoi più pregevoli fiori all'occhiello: la Silicon Walley, ovvero l'incarnazione del suo miglior esempio esistente. Esso si attua con Spin Off accademici, tirocini aziendali e Master. Un ruolo importante assume la simulazione dei contesti quotidiani in cui gli studenti
andranno a trovarsi nelle realtà lavorative. Il nucleo del sistema è l'interazione tra Docenti e responsabili aziendali nella formazione. E' importante poi che i risultati siano reinvestiti anche nelle società e comunità da cui originano. “In particolare ho partecipato a 2 Spin Off uno per lo smaltimento di rifiuti marini ed uno per apparecchi radiografici tridimensionali, quest'ultimo in collaborazione tra UniME e Chicago University. Non pensiamo di essere la Silicon Walley, ma dobbiamo avere di mira che questa viva di Spin Off.” Dario Caroniti, Docente di Dottrine Politiche, ha invece portato avanti la prosecuzione naturale del discorso, ovvero la credibilità che tutto ciò suppone come fondamentale: “Dobbiamo essere credibili se vogliamo attirare risorse. Altresì fondamentale è un connubbio tra mondo del lavoro e dello studio per dare esperienze
spendibili non solo come “curriculum” ma anche come lavoro. Ciò che in USA si chiama Macing. Le aziende infatti non cercano qualcuno che sappia fare tutto, bensì che sappia fare ciò che l'azienda cerca. E, la cultura è fondamentale come dimostra il caso dei Miliardi di Euro della U.E. Fermi a Palermo per l'impreparazione culturale dei ns politici ed amministratori che sbagliano perfino a formulare i bandi per cui poi non si riesce ad avere accesso ai fondi. Gl'Enti Locali non possono divorziare dalla Cultura. L' UniME ha fatto passi da gigante arrivando in pochi anni a recuperare posizioni su posizioni sino a classificarsi al 4° posto nelle graduatorie per le opportunità di lavoro. E le aziende lo hanno capito. I ragazzi dei Master in cui c'era il collegamento Università – lavoro sono tutti riusciti ad inserirsi. Si è costruita poi una rete di 15 Paesi europei in cui UniME fornisce studenti per
esperienze sia di tirocinio che di apprendistato e poi tornano con le esperienze fatte.” In tema di pragmaticità un altro aspetto è stato invece sottolineato da Marila Re, neo eletta Presidente del Consiglio Comunale di Santo Stefano di Camastra, ossia quello del costo della frequentazione universitaria per gli studenti. “No alla selezione economica: l'Università deve poter essere accessibile a tutti, così come è basilare che le politiche di inserimento non siano calate dall'alto.” La conclusione “ma avrebbe potuto bene essere anche l'introduzione” è invece di Francesco Punzo del CISS di Palermo: “La Dottrina sociale della Chiesa si amalgama assai bene con questi orientamenti, in particolare è necessario che le domande che pone un territorio siano disaminate con giustizia e nell'ottica del bene comune e non finalizzate invece a elettoralità ed economismi di basso livello. Di nuovo al centro la responsabilità e la dignità della persona. La funzione della Dottrina sociale è infatti interdisciplinare ed è finalizzata all'amore dell'uomo e della società. Un esempio concreto qui è quello di Alvaro Riolo che ha risanato e reso fruibile un territorio: questa è una forma vera di carità, di quella caritas che deve connotare la politica. E' così che è attuato lo sviluppo di una comunità vera, sviluppo che porta intrinsecamente l'amicizia quale realtà sociale. Di contro tante ns città e cittadine sono caratterizzate dalla rabbia, risultato dell'ingiustizia. La conflittualità infatti nasce dalla mancanza di elevazione...”
ovvero tutte le relazioni che l'Università ha con il mercato e la società. In Europa si parla di terza missione a partire da un documento dell'UE del 2000 in cui si proponeva di promuovere l'innovazione in un'economia fondata sulla conoscenza. La prima esperienza italiana è il VQR 2004-2010 poi il decreto legislativo 19/2012 ed il DM 47/2013. “Le Università sono creatrici di beni comuni e lo sguardo va rivolto non solo ai risultati economici ma anche a quelli sociali. Nelle “learning society” il perno di tutto diventa sempre più l'uomo e la sua capacità di mettere a frutto le proprie potenzialità non solo conoscitive e creative ma anche etiche. Ciò riporta in primo piano la concezione di Don Sturzo. Sul piano operativo, quello chiamato ad ispirarsi ai valori è centrale invece lo Spin Off, ovvero l'utilizzo imprenditoriale di prodotti e servizi derivanti dall'attività di ricerca dell'Università. L'Università diventa insomma un
ponte con le imprese ed il mercato.” L' Avv. Alvaro Riolo, reduce dai primi impegni forti della nuova amministrazione (e dai primi meritati successi, quali acqua, pulitura spiagge e cittadina) indica invece un tema importante cui sinora la politica universitaria non si è dedicata: “si parla spesso di fuga dei cervelli: ebbene si deve mirare invece al ritorno dei cervelli quale del resto anche la politica della UE mira: interazione con gli altri Paesi ma anche ritorno.” Filadelfio Mancuso, Docente di Diritto Commerciale, ha invece messo in luce come proprio dalla “Terza Missione dell'Università sia derivato agli USA uno dei suoi più pregevoli fiori all'occhiello: la Silicon Walley, ovvero l'incarnazione del suo miglior esempio esistente. Esso si attua con Spin Off accademici, tirocini aziendali e Master. Un ruolo importante assume la simulazione dei contesti quotidiani in cui gli studenti
andranno a trovarsi nelle realtà lavorative. Il nucleo del sistema è l'interazione tra Docenti e responsabili aziendali nella formazione. E' importante poi che i risultati siano reinvestiti anche nelle società e comunità da cui originano. “In particolare ho partecipato a 2 Spin Off uno per lo smaltimento di rifiuti marini ed uno per apparecchi radiografici tridimensionali, quest'ultimo in collaborazione tra UniME e Chicago University. Non pensiamo di essere la Silicon Walley, ma dobbiamo avere di mira che questa viva di Spin Off.” Dario Caroniti, Docente di Dottrine Politiche, ha invece portato avanti la prosecuzione naturale del discorso, ovvero la credibilità che tutto ciò suppone come fondamentale: “Dobbiamo essere credibili se vogliamo attirare risorse. Altresì fondamentale è un connubbio tra mondo del lavoro e dello studio per dare esperienze
spendibili non solo come “curriculum” ma anche come lavoro. Ciò che in USA si chiama Macing. Le aziende infatti non cercano qualcuno che sappia fare tutto, bensì che sappia fare ciò che l'azienda cerca. E, la cultura è fondamentale come dimostra il caso dei Miliardi di Euro della U.E. Fermi a Palermo per l'impreparazione culturale dei ns politici ed amministratori che sbagliano perfino a formulare i bandi per cui poi non si riesce ad avere accesso ai fondi. Gl'Enti Locali non possono divorziare dalla Cultura. L' UniME ha fatto passi da gigante arrivando in pochi anni a recuperare posizioni su posizioni sino a classificarsi al 4° posto nelle graduatorie per le opportunità di lavoro. E le aziende lo hanno capito. I ragazzi dei Master in cui c'era il collegamento Università – lavoro sono tutti riusciti ad inserirsi. Si è costruita poi una rete di 15 Paesi europei in cui UniME fornisce studenti per
esperienze sia di tirocinio che di apprendistato e poi tornano con le esperienze fatte.” In tema di pragmaticità un altro aspetto è stato invece sottolineato da Marila Re, neo eletta Presidente del Consiglio Comunale di Santo Stefano di Camastra, ossia quello del costo della frequentazione universitaria per gli studenti. “No alla selezione economica: l'Università deve poter essere accessibile a tutti, così come è basilare che le politiche di inserimento non siano calate dall'alto.” La conclusione “ma avrebbe potuto bene essere anche l'introduzione” è invece di Francesco Punzo del CISS di Palermo: “La Dottrina sociale della Chiesa si amalgama assai bene con questi orientamenti, in particolare è necessario che le domande che pone un territorio siano disaminate con giustizia e nell'ottica del bene comune e non finalizzate invece a elettoralità ed economismi di basso livello. Di nuovo al centro la responsabilità e la dignità della persona. La funzione della Dottrina sociale è infatti interdisciplinare ed è finalizzata all'amore dell'uomo e della società. Un esempio concreto qui è quello di Alvaro Riolo che ha risanato e reso fruibile un territorio: questa è una forma vera di carità, di quella caritas che deve connotare la politica. E' così che è attuato lo sviluppo di una comunità vera, sviluppo che porta intrinsecamente l'amicizia quale realtà sociale. Di contro tante ns città e cittadine sono caratterizzate dalla rabbia, risultato dell'ingiustizia. La conflittualità infatti nasce dalla mancanza di elevazione...”
francesco
latteri scholten
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