E'
stato lui - prima fascista, poi con i comunisti ed infine
democristiano - a volere il progetto che negli anni '70 porterà alla
fondazione di Banca Etruria: Licio Gelli. Gl'anni '70 sono anni
infausti e vedono il “burattinaio d'Italia”, così è stato
definito, coinvolto nelle maggiori, più drammatiche e criminali
vicissitudini dell'epoca a partire dal Golpe Borghese del 1970: nel
1974 il maggior crac finanziario della storia USA con il tracollo
della Franklin National Bank che trascina con sé nel 1975 la Banca
Privata Italiana, entrambe gestite dall'amico, piduista e mafioso
Michele Sindona. Sono gl'anni della crisi prima e del fallimento poi
del Banco Ambrosiano dell'altro amico piduista Roberto Calvi, ma qui
entrano in gioco anche lo IOR e diversi Cardinali. Il 1978 è l'anno
del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro, il 1980 quello della
strage di Bologna. In entrambi dietro le quinte c'è l'opera zelante
del Gran Maestro, condannato a 10 anni di reclusione
per depistaggio.
Sono le vicissitudini degl'anni della nascita di Banca Etruria, ma
anche della messa a punto dello “Schema R” prima e del “Progetto
Rinascita” poi. Qualche indicazione utile può essere ricavata
dalle ultime vicende del Maestro: la sua ultima intervista poco prima
della morte ed i suoi funerali. Nell'intervista vi sono tante cose,
tra cui l'affermazione – o il depistaggio? - che Moro appena
sequestrato dopo l'eccidio della sua scorta sarebbe stato nascosto in
una proprietà del Vaticano lì vicino. Ce ne è però un'altra
interessante e sicuramente vera in cui, conscio di non aver più
molto tempo da vivere, parla dei suoi funerali e dà indicazioni
assai precise: “lo dico apertamente ed ufficialmente a tutti: non
venite al mio funerale e non scrivete e fate scrivere necrologi. La
polizia li usa per i collegamenti delle indagini: chi c'era e chi no,
chi ha scritto e chi no, chi ha
mandato i fiori.” I funerali sono
celebrati nella Chiesa della Misericordia a Pistoia, presente solo la
figlia, assenti i due figli maschi, nessun notabile. Non c'è Michael
Ledeen, non c'è Berlusconi (tessera P2 n° 1571), non ci sono
Cardinali. L'ordine del Maestro è stato eseguito. La salma aveva la
spilla del Partito Fascista. Si capisce facilmente a quale
“Rinascita” pensasse il “venerabile”. Un progetto politico
che vede come soggetto centrale il Governo, praticamente senza
contrappesi e comunque guidabili, Parlamento e Magistratura
marginalizzati ed asserviti. L'intervista è di poco prima della
morte (2015), Berlusconi, il primo staffettista è ormai fuori gioco,
è chiaro che l'ordine per il funerale riguarda soprattutto gli
staffettisti della seconda staffettata...
francesco
latteri scholten.
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