Il dibattito sul
risparmio degli italiani e quello sul debito pubblico del ns Paese è
spesso al centro di dibattiti come di fake news. E' opportuno allora
fare chiarezza e dunque guardare anzitutto ai dati. Secondo le ultime
rilevazioni il reddito medio degli italiani è di 20.670 Euro l'anno
ma circa il 32% - 13 Mln di cittadini – percepiscono meno di 10.000
Euro. E' un dato che colloca l'Italia subito a ridosso della media
Europea superata dalla Germania ma ancora di più da Francia, Olanda,
Danimarca e Svezia. Diverso è il discorso per quanto concerne invece
il risparmio o la ricchezza finanziaria dove al primo posto di
colloca la Svezia con 95.000 Euro, il Belgio con 92.000, la Danimarca
con 87.000, la Francia con 56.000, l'Italia con 54.500, la Germania
con 49.700. Importanti trasmissioni e testate giornalistiche di
economia hanno dunque parlato (o sparlato?) di virtuosità e di
ritorno ad essere formiche. Il “virtuoso” zio Paperone con la sua
palandrana vecchia di quarant'anni ma che si tuffa nei dollari del
suo deposito. Si introduce così come parametro valutativo un
concetto che è peggiore di qualsiasi fake news. Per il mercato e per
l'economia la formica, zio Paperone, infatti non è assolutamente un
virtuoso bensì un disfattista distruttore del mercato, una persona
abominevole che vive male e fa vivere peggio gl'altri. Il virtuoso
non è il cittadino che guadagna 5.000 Euro, vive con 1.500 e ne
mette via 3.500 o quello che guadagna 1.500 e campa con 700. Per il
mercato il vero virtuoso è lo spendaccione Rockerduck ovvero il
cittadino che campa con tutti i suoi 5.000 Euro: invece di un mutuo
da 700 Euro ne fa uno da mille, si fa la casa più grande e fa
lavorare l'edilizia, invece della rata da 300 Euro per la macchina ne
fa una da 400 e fa lavorare l'industria automobilistica, si fa almeno
un Week End al mese e fa lavorare l'industria turistica, si rifà il
guardaroba e fa lavorare l'industria dell'abbigliamento, va almeno
due volte la settimana al ristorante etc... Ecco chi fa girare il
mercato e l'economia. Questa concezione della “virtuosità” delle
formiche e di zio Paperone, trasposta a parametratura economica
impedisce di cogliere il nocciolo del dibattito sul ns debito
pubblico in Europa. Non è che “gl'altri sono invidiosi di noi
perché pur guadagnando di meno risparmiamo di più e siamo più
virtuosi” come affermato da una sexy giornalista in una tavola
rotonda importante su una importante emittente televisiva, con tanto
di sorriso ammiccante dei super economisti presenti. Il punto – che
noi, presi dalla “virtuosità” delle formiche e di zio Paperone
non riusciamo neppure a cogliere – è che se noi, a livello di
massa avessimo un comportamento più da Rockerduck, da
cicala, la
nostra economia girerebbe 2 o 3 volte di più e, conseguentemente il
rapporto economia / debito sarebbe notevolmente inferiore a quello
che è. Ossia ciò che ci viene osservato in UE è che il nostro
rapporto economia / debito è indice di una economia stagnante dove
- al pari di zio Paperone con la sua palandrana vecchia di
quarant'anni – il cittadino vive male lui e fa vivere peggio anche
gl'altri. Quello che ci si chiede è di cambiare a livello di massa
il ns modus: di vivere meglio noi e così fare girare i mercati e
l'economia.
francesco latteri
scholten
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